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Sale il vento, capolavoro di Peschiera

La partenza delle regate nel golfo di Garda. La seconda parte della serata è stata condizionata dal vento
La partenza delle regate nel golfo di Garda. La seconda parte della serata è stata condizionata dal vento
La partenza delle regate nel golfo di Garda. La seconda parte della serata è stata condizionata dal vento
La partenza delle regate nel golfo di Garda. La seconda parte della serata è stata condizionata dal vento

Capolavoro di Peschiera, naufragio dei bresciani di Clusanina e Arilica è sempre più sola al comando. Nel campionato femminile ennesimo trionfo delle rematrici di Preonda. La quinta tappa del Palio delle bisse, a Garda, è stata propizia per gli equipaggi scaligeri. Nella batteria delle donne le «preondine» (Stefani Castillo De Almonte, Monica Peretti, Irene Zucchetti, Alexandra Jais) hanno colto in scioltezza la terza vittoria consecutiva chiudendo con un vantaggio siderale su Torricella di Cassone, seconda, e le padrone di casa di Regina Adelaide. Più combattuta la gara del gruppo C maschile dove La Sengia di Garda per tre quarti di regata ha duellato con gli iseani Iole di Monte Isola, che nel finale hanno preso il largo. L’equipaggio lombardo ha tagliato vittoriosamente il traguardo. A seguire La Sengia, Sebina di Clusane d’Iseo e Betty di Cassone. Nella notte gardesana intanto ha iniziato a scendere dalla Rocca un fresco venticello che ha continuato progressivamente a rinforzare. Su un campo di gara sempre più increspato è stato dato il via alla regata del gruppo B. Protagonista di questa sfida è stata Villanella di Gargnano, che ha riscattato la retrocessione patita nella tappa di Bardolino, andando a vincere a mani basse. Piazza d’onore per San Filippo di Torri del Benaco, che ha preceduto i sebini di Paratico, San Vili di Garda. Ultima l’attardatissima Gardonese di Gardone Riviera, l’imbarcazione che era più al largo e ha sofferto particolarmente delle altre l’intensità del vento e l’onda. La gara più attesa, quella del gruppo A con gli equipaggi più forti della formula uno della voga alla veneta, si è disputata quando il vento ha raggiunto il massimo dell’intensità, con raffiche di circa dieci nodi, ideali per una regata velica ma non altrettanto per una competizione remiera di questo genere. Berengario di Torri, Peschiera e la capoclassifica Arilica, sottocosta, schierate rispettivamente in acqua 1, 2 e 3 hanno gareggiato più riparate dal vento, rispetto ai campioni uscenti di Clusanina e di Garda, più al largo nelle corsie 5 e 6. L’effetto pratico si è potuto constatare già al secondo passaggio di boa con Peschiera a menare le danze davanti a Berengario e Arilica. In quarta posizione Garda che teoricamente avrebbe dovuto essere la più svantaggiata. Inesorabilmente ultima invece Clusanina che nonostante una disperata rincorsa non è mai riuscita a raggiungere gli avversari. Peschiera (Franco Caldana, Luca Sillamomi, Fabio Bazzoli, Nicolò Melotti) ha letteralmente volato sulle onde con grande maestria compiendo giri di boa impeccabili nonostante il moto ondoso. Di buon spessore tecnico anche la prova dell’equipaggio di Berengario, seconda, che però ha chiuso la gara palesando limiti caratteriali: inopportuno il loro plateale battibecco avvenuto all’arrivo. Arilica, visto che Clusanina, la sua più pericolosa avversaria, era in palese difficoltà, ha limitato al minimo i rischi regatando in controllo, chiudendo al terzo posto. Molto buono anche il quarto di Garda che si è così garantita la permanenza nel gruppo A anche per la prossima tappa del campionato, sabato prossimo a Gargnano. A essere retrocessa nel gruppo B invece è stata Clusanina. Questo il commento di Franco Caldana capobarca della vittoriosa Peschiera: «Nelle regate che si corrono in condizioni così complicate conta l’esperienza. Il nostro equipaggio, anche se, a parte me, è composto da atleti piuttosto giovani, frequenta queste competizioni da qualche anno. Fabio Bazzoli e Nicolò Melotti possono essere considerati quasi dei veterani. Il più giovane, l’esordiente Luca Sillamoni, che ha solo 21 anni, ha dimostrato però di avere la stoffa del campione. I suoi trascorsi di campione di canoa e di rafting lo hanno certamente avvantaggiato. Questa vittoria ci da grande morale. D’ora in avanti il nostro obiettivo è vincere la Bandiera del lago». Di tutt’altro tenore l’opinione di Luca Bettoni capobarca di Clusanina, che con questa debacle ha irrimediabilmente compromesso il campionato: «Con queste condizioni di vento e onda a mio avviso la regata andava sospesa», ha detto Bettoni. «Si è voluto correre per lo spettacolo e probabilmente anche perché la settimana scorsa la gara di Iseo è stata cancellata proprio per vento e onda. Così però si falsa il campionato. Noi già alla prima boa avevamo la barca piena d’acqua. Non si può gareggiare in queste condizioni». Il Re del remo, Alberto «Bacalà» Malfer, capobarca di Garda ha osservato: «Vento e onda c’erano per tutti. Con queste condizioni non si deve remare di forza ma con una cadenza veloce e con colpi leggeri. Così si limitano i danni e la bissa si mantiene in assetto». Se lo dice chi ha vinto 14 Bandiere del lago, c’è da crederci. •

Luca Belligoli

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