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Riparte l’operazione «Fondali puliti» nella zona di Castelletto

I rifiuti recuperati sui fondali di Castelletto un paio di anni fa
I rifiuti recuperati sui fondali di Castelletto un paio di anni fa
I rifiuti recuperati sui fondali di Castelletto un paio di anni fa
I rifiuti recuperati sui fondali di Castelletto un paio di anni fa

Tutto pronto a Brenzone per il ritorno della operazione «Fondali Puliti 2020» a Castelletto. Nemmeno il Covid-19 è riuscito a fermare la volontà degli sportivi dei diving «No Deco» di Verona e Merano club sommozzatori di proseguire la tradizionale giornata di pulizia delle acque del lago. L’appuntamento è per domani dalle 9 alle 13 al Circolo Nautico di Castelletto. «Anche quest’anno», fanno sapere dal municipio, «si rinnova la collaborazione tra il Comune e le scuole subacquee di Verona e di Merano e la Protezione Civile di Brenzone per la giornata di pulizia dei fondali. Sarà presente anche l’artista Massimo Marchiori: una delle sue opere, realizzata coi rifiuti che i subacquei hanno raccolto, sarà venduta e una parte degli incassi andrà al Comune proprio per sostenere l’attività di pulizia e raccolta dei rifiuti». Ma non è tutto. Con gli altri sportivi si immergerà anche il sindaco di Brenzone, Davide Benedetti, che ha ottenuto il brevetto di subacqueo, per dare una mano agli «scavengers lacustri». «Un’azione in linea con quanto era stato approvato in consiglio comunale alla fine dell’estate scorsa quando era stata votata a favore da tutti i gruppi», cioè anche dai tre della minoranza guidata da Tommaso Bertoncelli, come ha ricordato Benedetti, «una mozione proposta dalla maggioranza per rendere il Comune di Brenzone Plastic free». In pratica, il consiglio di Brenzone aveva messo al bando la plastica in municipio e in tutti gli uffici pubblici. La mozione non era comunque stata solo una dichiarazione d’intenti come accade talvolta con i proclami in materia ambientale. In consiglio, infatti, per dare il buon esempio, erano immediatamente sparite le dodici bottigliette di plastica da mezzo litro e altrettanti bicchieri dello stesso materiale, che avevano ceduto il posto a quattro brocche d’acqua presa dal rubinetto e a dodici bicchieri, sempre di vetro. Inoltre, da quel momento in poi i capitolati di gara municipali hanno eliminato la possibilità di acquisto di materiali non biocompostabili e il municipio si era fatto promotore di iniziative anche con le aziende che gestiscono l’acquedotto e la raccolta rifiuti. «Per fabbricare un contenitore di plastica, imbottigliare l’acqua, trasportare e tenere al fresco una bottiglia serve un’energia pari a circa duemila volte quella necessaria per ottenere la stessa quantità d’acqua da un rubinetto collegato all’acquedotto», aveva spiegato il primo cittadino, promotore della mozione. «L’Italia ha un triste primato: è al secondo posto nella classifica mondiale per il consumo pro capite di acqua in bottiglia con ben 224 litri annui, fonte Censis 2018, superata solo dal Messico con 234 litri pro capite», aveva proseguito. «Lì però il ricorso all’acqua in bottiglia almeno è motivato da una rete idrica insufficiente e, in alcuni casi, inesistente». Di qui la volontà di aderire all’iniziativa Pfc (Plastic Free Challenge), promossa dal Ministro dell’Ambiente della tutela del territorio e del mare. Ora l’appuntamento di domani, che infatti vede il supporto anche di Serit e del Consiglio di Bacino Verona Nord, le quali si occupano di raccolta e smaltimento dei rifiuti, prosegue nel solco della volontà di arrivare il più possibile alla pulizia ambientale. «Un passo in avanti in questo senso», osservano infine da Brenzone, «potrebbe essere anche quello di accordarsi con Ags e col presidente Angelo Cresco, da sempre sensibile ai problemi ambientali e del Garda, per installare anche a Brenzone una o due casette dell’acqua. Così verrebbero eliminate molte bottiglie di plastica dalle case dei cittadini». Intanto si inizia domani, togliendo la plastica, la gomma e altre immondizie varie dai fondali del Garda domenica mattina. •

G.M.

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