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Quote dell’aeroporto Il Comune vuole venderle

Dopo Brenzone, che pur con difficoltà ce l’aveva fatta, anche il comune di Torri riprova a vendere le quote dell’aeroporto Catullo di Verona. Torri fa il terzo tentativo per «liberarsi» di 420 quote, lo 0,018 per cento delle azioni: ha pubblicato un «bando ad evidenza pubblica» con scadenza domani alle 13. Il municipio, con delibera numero 80 del 21 giugno 1984, aveva aderito alla Società per azioni Aeroporto Catullo di Verona sottoscrivendo 50 azioni del valore di 50 mila lire ciascuna, cioè aveva speso 2 milioni e 500 mila lire. Poi il portafoglio era salito a 420 azioni del valore di 22 euro ciascuna, per un totale di 9 mila 240 euro e una quota di partecipazione pari allo 0,018 per cento. Dal 7 marzo 2016 Torri sta tentando di vendere le quote ma, finora, senza successo. A giugno del 2016 era stato anche stabilito il prezzo a base d’asta: 31,7106 euro per ogni azione, per un totale di 13 mila 318,45 euro, oggi confermato. «Entro il termine prescritto dell’avviso di vendita», hanno spiegato dal municipio, «non era arrivata alcuna manifestazione di interesse da parte degli altri soci». Idem nel 2018 quando il municipio aveva nuovamente disposto la cessione del pacchetto azionario. Ora il nuovo bando. «L’obbligo di dismissione delle quote sancito dalla normativa non attribuisce al Comune il diritto di recesso. Pertanto il nuovo procedimento non lascia spazi di manovra all'amministrazione interessata, che dovrà rispettarlo pedissequamente attraverso l'espletamento della procedura competitiva per cedere le partecipazioni», si legge nella determina di Torri. Insomma: il Comune è nella paradossale situazione di doversi liberare delle quote, ma di non trovare acquirenti disposti a spendere poco più di 13 mila 300 euro per comprarle. Il vincitore del bando sarà il migliore offerente ma «non potrà vantare alcun diritto nei confronti dell'ente cedente in virtù del diritto di prelazione degli altri soci della società se questi decidessero di avvalersi del diritto loro spettante», spiegano ancora da Torri. Il capitale della società che detiene il Catullo è di 52 milioni e 317 mila e 408 euro per 2 milioni 378 mila 64 azioni da 22 euro ciascuna. Al bando possono partecipare persone fisiche, titolari di imprese individuali e società, enti o associazioni. Chi vuol partecipare all'asta di Torri «dovrà fare un deposito cauzionale di 266,37 euro, pari al 2% del prezzo a base d’asta», recita il bando.

G.M.

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