Le loro «gesta», se così si possono chiamare, erano già balzate agli onori delle cronache quando avevano ostacolato il lavoro dei carabinieri a Monzambano, rifiutandosi di consegnare i documenti e filmandoli, sostenendo di essere «soggetti di diritto internazionale». (qui sotto il video)
Questa volta sono stati fermati a Garda e hanno messo in atto la medesima pantomima. Ai carabinieri di Pastrengo, allertati dalla polizia locale, i due hanno spiegato di essere «soggetti di diritto internazionale» e, pertanto, «svincolati dal rispetto delle leggi nazionali».
Si sono anche rifiutati di mostrare i documenti e hanno filmato i militari. L’uomo è andato avanti sostenendo che i carabinieri «avrebbero risposto dinnanzi alla Corte di Strasburgo per la grave violazione dei diritti che stavano commettendo».
I militari gli hanno chiesto di sottoporsi ad accertamenti per rilevare l'eventuale uso di alcol o droghe e lui si è rifiutato.
Si è deciso a consegnare i documenti soltanto quando gli uomini in divisa stavano per confiscargli il mezzo. A quel punto gli agenti della polizia locale li hanno sanzionati per le violazioni imposte dal D.C.P.M. in materia di contenimento della diffusione del virus COVID/2019 poiché si trovavano fuori dalle loro abitazioni senza giustificato motivo (il conducente si è scoperto essere residente nel Mantovano).
I carabinieri hanno denunciato quest'ultimo per i calunnia relativamente all'operato dei militari, trattamento illecito di dati personali, e rifiuto dell'accertamento etilometrico e delle sostanze stupefacenti, con conseguente sequestro amministrativo per confisca del mezzo utilizzato e ritiro immediato della patente di guida del conducente.
Infine, ipotizzando che le immagini registrate potessero essere state già messe in rete con dirette su profili social, i carabinieri hanno anche sequestrato i due telefoni utilizzati per filmarli.