<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

«Limitare l’accesso ai lidi è un bel biglietto da visita»

Ivan De Beni
Ivan De Beni
Ivan De Beni
Ivan De Beni

Tra i più convinti sostenitori della possibilità di prevedere un accesso a numero chiuso nelle spiagge c'è Ivan De Beni, presidente di Federalberghi Garda Veneto. Se da una parte conforta il progressivo aumento delle presenze di stranieri sulle sponde gardesane, dall'altra il tema delle limitazioni per i bagnanti si fa ancora più pressante. «I tedeschi iniziano ad arrivare in buon numero, a partire dai Bavaresi. I riscontri sono finalmente positivi», premette De Beni. «Parallelamente ci sono i turisti presenti anche nell'entroterra e soprattutto coloro che decidono di concedersi solo delle micro ferie nel fine settimana sul Garda o anche in giornata. Questo crescente aumento di presenze può creare problemi di assembramenti, soprattutto nei week end. Credo che controlli sempre più puntuali siano indispensabili da parte dei Comuni, che già si sono mossi in tale direzione. Sarebbe auspicabile anche un eventuale incontro con il prefetto per fare il punto della situazione», afferma il presidente di Federalberghi Garda Veneto, che poi sottolinea come l'attenzione alla sicurezza sia un aspetto molto gradito dagli ospiti delle strutture ricettive, specialmente straniero. «I turisti guardano molto ad aspetti di questo tipo. La paura del Covid all'estero è reale», sottolinea De Beni. «Se limitiamo l'accesso alle spiagge ci dimostriamo organizzati anche agli occhi di chi arriva da un altro Paese. Possiamo guadagnarci anche in immagine. Perché in questa fase della crisi sanitaria in atto, il turista sceglie la località in base anche al livello di sicurezza anti-Covid garantito», conclude il presidente di Federalberghi Garda Veneto.

EM.ZAN.

Suggerimenti