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La solidarietà di Gaiulli a Frezza viaggia via social

Orietta Gaiulli
Orietta Gaiulli
Orietta Gaiulli
Orietta Gaiulli

Con un post pubblicato sulla pagina Facebook del Comune di Peschiera del Garda, la sindaca Orietta Gaiulli ha manifestato vicinanza a Francesca Frezza, la prima delle mamme dei neonati colpiti da Citrobacter all’ospedale di Borgo Trento a denunciare l’accaduto e ad avviare un percorso giudiziario per far luce sulla vicenda. «In questo momento così delicato, in cui le indagini devono fare il loro corso e accertare le responsabilità, mi preme esprimere tutta la vicinanza mia, della mia amministrazione comunale e della comunità tutta alla nostra concittadina Francesca che, per prima, si è battuta per chiedere giustizia», si legge in uno dei passaggi dello scritto firmato da Gaiulli, in cui si ricorda tra l’altro che «allo stato attuale sono stati sospesi in via cautelare tre medici». Nina, figlia di Francesca, è la seconda dei quattro bambini morti a causa dell’infezione da Citrobacter contratta all’ospedale della Donna e del Bambino di Borgo Trento. «Certa che la giustizia non possa restituire a una mamma la sua piccola, ma nella speranza che simili tragedie non si ripetano mai più, tutta la comunità di Peschiera del Garda è stretta attorno a te, Francesca», conclude la sindaca. Tra le decine di commenti solidali in risposta al post compare anche quello della destinataria: «Ringrazio di cuore commossa per ogni singola parola detta da tutti voi, per l’empatia e la vera vicinanza», scrive Francesca Frezza, «ha significato tanto per me e mi ha dato la forza per ridare a Nina e a tutte queste creature la dignità che tanto hanno calpestato, ma anche per trovare in me la forza per sorridere ancora e per credere sempre nell’immenso significato della vita». Il messaggio pubblicato sulla pagina Facebook del Comune, spiega al telefono Gaiulli, «è nato dall’amicizia e dalla stima per Francesca come donna e come madre, ma anche dalla vicinanza a tutte le persone che, a prescindere da colpe e responsabilità, in questa vicenda hanno subito la perdita o la menomazione dei propri bambini. Credo faccia bene al cuore sapere che l’intera comunità condivide questa tristezza». •

K.F.

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