<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

«Io sto con Jadson», e lui fa tre gol

Un’azione della partita tra i ragazzi dell’Under 17 ieri mattina a Peschiera FOTOSERVIZIO DI LUIGI PECORAJadson, che ieri ha segnato tre gol contro il CadoreI  ragazzi dell’Under 17 con la maglia contro il razzismoDa sinistra gli amici Sally, Ilaria e Marco con mamma Irene
Un’azione della partita tra i ragazzi dell’Under 17 ieri mattina a Peschiera FOTOSERVIZIO DI LUIGI PECORAJadson, che ieri ha segnato tre gol contro il CadoreI ragazzi dell’Under 17 con la maglia contro il razzismoDa sinistra gli amici Sally, Ilaria e Marco con mamma Irene
Un’azione della partita tra i ragazzi dell’Under 17 ieri mattina a Peschiera FOTOSERVIZIO DI LUIGI PECORAJadson, che ieri ha segnato tre gol contro il CadoreI  ragazzi dell’Under 17 con la maglia contro il razzismoDa sinistra gli amici Sally, Ilaria e Marco con mamma Irene
Un’azione della partita tra i ragazzi dell’Under 17 ieri mattina a Peschiera FOTOSERVIZIO DI LUIGI PECORAJadson, che ieri ha segnato tre gol contro il CadoreI ragazzi dell’Under 17 con la maglia contro il razzismoDa sinistra gli amici Sally, Ilaria e Marco con mamma Irene

«Io sto con Jadson» la solidarietà passa dal campo di calcio toccando la tribuna e arrivando in tutta la nazione. Ieri i calciatori dell’Under 17 a Peschiera del Garda e quelli della Prima Squadra a Domegliara, hanno indossato una maglia nera con la frase di solidarietà a Jadson Bonizzato, il compagno cui il primo dicembre, dagli spalti del camp di Castelnuovo, sono stati dedicati commenti dal contenuto razzista. La notizia ha fatto il giro d’Italia. Tanta la solidarietà per quel ragazzino nato in Brasile che ieri mattina ha messo in rete ben 3 goal e che qualcuno si era permesso di giudicare per il colore della sua pelle. Oltre ai compagni di squadra e di scuola, a riservargli tanto affetto sono stati genitori di altri ragazzi e amici che ieri mattina si sono presentati alla partita per sostenerlo e, se si fosse manifestata la necessità, anche di difenderlo. «Siamo venuti per la sua partita e per vedere se ci sono genitori che fanno altri commenti come quelli di domenica scorsa», spiega Marco Salvagno, amico di Jadson. «La settimana scorsa sono rimasto a casa perché dovevo studiare, purtroppo, perché se ci fossi stato, avrei reagito a quei commenti. Spero non accada ancora ma diversamente, reagirei». E insieme a Salvagno hanno guardato la partita anche due amiche: «Ho deciso di venire perché voglio tanto bene a Jaddy, abbiamo fatto tutto il grest con lui», spiega Sally Rango, «non sopporto le persone razziste». Rango è stata attenta durante la partita, ogni tanto si avvicinava ai genitori di Jadson a controllare se andava tutto bene e insieme a Ilaria Centurioni e Salvagno ha festeggiato l’amico a fine partita. Per la cronaca, partita vinta 7 a zero contro il Cadore. «Sono venuta qui perché volevo vedere Jaddy», racconta Ilaria Centurioni, «mi dispiace che le persone pensino e dicano certe cose. Siamo nel 2019, non ci dovrebbero essere queste idee e secondo me non è giusto quello che è successo. Ognuno ha il diritto di non essere insultato in un paese libero». Giovanissimi, perché questi ragazzi sono coetanei di Jadson, ma pronti a combattere contro chi si permette di pronunciare la parola «negro» con quell’intento che vuol essere denigratorio; pronti a stringersi attorno al loro amico. Il loro è un legame nato tra progetti e grest. Un’esperienza estiva che li ha uniti molto. «Ho conosciuto Jaddy perché sono un volontario per alcuni progetti del Comune di Castelnuovo del Garda», confida Salvagno, «mi ricordo che quando è arrivato non parlava molto, perché non conosceva la lingua. Oggi siamo migliori amici». Tantissima solidarietà anche da parte di alcuni genitori di ragazzi che giocano nella realtà arilicense. Alcuni si sono avvicinati ai genitori di Jadson e con una stretta di mano hanno affermato: «Siamo con voi». Tanti piccoli gesti importanti per il giovane calciatore e per la sua famiglia. Segni forti, che lo stesso Jadson è stato felice di vedere. Con tutta la sua timidezza, alla fine commenta: «Sono stati bei gesti da parte della società, del presidente, della mia famiglia e dei miei compagni. Mi sono piaciuti molto, li sento tutti vicini. Domenica scorsa mi sono arrivati molti messaggi di solidarietà anche da parte dei miei compagni di scuola, è stato bello». La notizia ha fatto il giro d’Italia, tanto che la signora Irene Zagni è stata anche contattata da Napoli da persone che hanno letto quanto accaduto e hanno voluto inviarle un messaggio di vicinanza. «Questa solidarietà è qualcosa di bello, che deve venire fuori come insegnamento ai giovani», afferma ora. «Credo che al di là di tutte le battute imbarazzanti che ci sono state, il Peschiera Calcio ha dimostrato di avere qualcosa da insegnare a tanti. Il presidente della nostra società ha dato un segno forte, perché come ha detto anche lui, in questa realtà loro educano». •

Adele Oriana Orlando

Suggerimenti