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A Castelnuovo del Garda

Insultano il carabiniere e la colpiscono
Notte di follia per due ventenni

A Castelnuovo del Garda
I carabinieri con il materiale sequestrato
I carabinieri con il materiale sequestrato
I carabinieri con il materiale sequestrato
I carabinieri con il materiale sequestrato

Botte e pesanti insulti a un carabiniere, in questo caso una donna, minacce e insulti agli altri colleghi, la partecipazione a un rissa e il possesso di un lungo coltello da cucina. 

Per tutto questo (ma è una sintesi parziale) due giovani, uno marocchino e l'altro cubano, residenti rispettivamente nel Lecchese e a Castelnuovo del Garda, sono stati arrestati questa notte a Castelnuovo.

 

«CHE P... ANCORA I CARABINIERI!»

Dopo la segnalazione di alcuni residenti, i carabinieri di Peschiera li avevano fermati in via Silani vicino ad alcune abitazioni, vicino alle quali si aggiravano incappucciati e vestiti di scuro.

«No! Che palle, ancora una volta!», hanno esclamato alla vista dei militari. Questi ultimi hanno chiesto ad uno dei due ragazzi, entrambi ventenni e con precedenti per droga e per reati contro il patrimonio, perché avesse una lente degli occhiali crepata.

II giovane marocchino ha rivelato di essere rimasto coinvolto in una rissa: «Ho preso un pugno da un albanese, e se lo becco in gito gliela faccio pagare».

Essendo entrambi visibilmente alterati, i carabinieri hanno deciso di perquisirli: il marocchino in tasca aveva un coltello da cucina con una lama lunga 7 centimetri, mentre in un'altra c'era una scatola di farmaci «da sballo» vuota. Considerata l'ammissione di aver partecipato a una rissa e il fatto di detenere un coltello, sono stati portati entrambi in caserma.

 

FOLLIA IN CASERMA

Sulla gazzella, i giovani hanno cominciato a lamentarsi, con frasi del tipo «sbirri incompetenti, non avete altro da fare che rompere le palle a noi giovani che fumiamo le canne, siete dei falliti!».

E in caserma, al momento della firma dei verbali, il ragazzo cubano ha preso i fogli e li ha lanciati in faccia a una militare, urlandole «sei una donna di m...!, non sai fare il tuo lavoro, sei una fallita, p...!». Invitato a calmarsi, ha spintonato la militare contro l’armadio dell’ufficio, sferrandole un pugno, dal quale la donna si è protetta con un braccio, rimanendo contusa alla mano, e le ha sferrato anche un calcio al ginocchio, continuando a insultarla: «Te la farò pagare!».

Un collega ha bloccato il giovane, finendo anch'egli leggermente ferito. A quel punto altri carabinieri l'hanno bloccato, portandolo in camera di sicurezza e dichiarandolo in arresto per violenza e minaccia a pubblico ufficiale.

Nel frattempo l'amico ha appallottolato e lo ha scagliato contro i carabinieri il verbale di perquisizione. A quel punto gli è stato detto di andarsene, ma lui ha affermato che non se ne sarebbe andato senza il suo amico.

Finalmente uscito, ha iniziato a scagliarle contro la caserma bottiglie di vetro, insultando i carabinieri che a quel punto sono intervenuti per bloccarlo: «Pezzi di m..., non mi toccate!». A quel punto è stato anch'egli arrestato.

 

IN AULA

Ben più mansueti, stamattina sono stati portati in tribunale per il processo per direttissima: arresto convalidato, con il marocchino già libero in attesa dell'avvio del processo e il coetaneo cubano sottoposto all'obbligo di firma.

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