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In barca per dire «no» alla plastica

Amministratori, rappresentanti di imprese turistiche e Legambiente che hanno partecipato all’iniziativa
Amministratori, rappresentanti di imprese turistiche e Legambiente che hanno partecipato all’iniziativa
Amministratori, rappresentanti di imprese turistiche e Legambiente che hanno partecipato all’iniziativa
Amministratori, rappresentanti di imprese turistiche e Legambiente che hanno partecipato all’iniziativa

Le amministrazioni pubbliche possono e devono anticipare i tempi per ridurre l’uso della plastica, senza attendere l’entrata in vigore delle restrizioni imposte dalla normativa europea a partire dal 2021, quando saranno banditi gli oggetti in plastica monouso come piatti, posate e cannucce. È il messaggio che Garda Green Club, prima rete d’impresa del lago di Garda impegnata nel proporre un’offerta turistica «green» ecosostenibile, sta portando avanti nella campagna di sensibilizzazione ambientale scelta quest’anno, patrocinata dal Consiglio di Bacino Verona Nord, ente che organizza e controlla il servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani per 58 Comuni della Provincia di Verona. Attraverso due giornate – la prima organizzata lunedì 29 luglio toccando Malcesine, Brenzone, Torri e Garda e la seconda programmata ieri incontrando i rappresentanti istituzionali di Bardolino, Lazise, Castelnuovo e Peschiera, con l’intento di allargarsi presto alla sponda bresciana – l’iniziativa «Prua dritta verso il 2020: lago di Garda plastic free», ha unito i Comuni della sponda veronese del lago nel dialogo sulle misure attuabili nel breve periodo per raggiungere l’obiettivo. La prima scadenza è stata fissata per il prossimo ottobre, quando a conclusione della campagna di sensibilizzazione si svolgerà il convegno «Turismo, ambiente e territorio» nell’ambito del quale sarà presentato e sottoscritto un documento unitario nato dal confronto con le amministrazioni comunali. E dato che lo sguardo è rivolto alla salvaguardia dell’ambiente gardesano, il tavolo di lavoro si è svolto sul Garda: la prima giornata a bordo di una barca a vela (la stessa messa a disposizione per la campagna Goletta dei laghi di Legambiente per il monitoraggio delle microplastiche disperse nell’acqua), mentre ieri è stata utilizzata una barca completamente elettrica realizzata dall’operatore elettrico Repower, per una navigazione a zero emissioni di inquinanti. «Il dialogo sulla problematica della plastica è attivo, stiamo riscontrando partecipazione e voglia di anticipare i tempi», ha detto il presidente di Garda Green Club Davide Fumaneri alla partenza del tour da Bardolino, ricordando le campagne ambientali che si sono svolte negli anni scorsi grazie alla rete d’impresa, incentrate sulla mobilità sostenibile, sui detergenti impiegati nelle pulizie e sullo spreco alimentare. Sinergia d’intenti che è stata accordata ieri da Thomas Pandian, direttore del Consiglio di Bacino Verona Nord, Ivan De Beni, presidente di Federalberghi Garda Veneto, Manuela Russo in rappresentanza di Assogardacamping e da Lorenzo Albi di Legambiente Verona, oltre che dai rappresentanti dei Comuni incontrati. L’impegno a combattere l’uso della plastica a partire dai prodotti monouso diventa infatti il passo successivo e concreto al monitoraggio sulla presenza delle microplastiche nel Garda svolto attraverso la Goletta dei Laghi di Legambiente. In attesa che la normativa europea venga applicata, Albi si è rivolto alle amministrazioni pubbliche, chiamandole a dare il buon esempio ai cittadini abolendo l’utilizzo della plastica all’interno degli uffici comunali, ma vietandone anche l’uso durante le feste di paese, coinvolgendo in questa conversione ecologica anche le associazioni e gli enti organizzatori delle manifestazioni. Un monito che vale «per tutti gli inquinanti e le situazioni fuori controllo, come gli scarichi fognari abusivi», ha rimarcato Albi, ricordando l’altro fronte su cui si concentra la Goletta dei laghi. «Già da un paio di anni», ha sottolineato Pandian, «siamo impegnati in campagne di educazione ambientale contro i primi due rifiuti trovati nelle acque di laghi e mari, ossia frammenti e oggetti di plastica e mozziconi di sigaretta. Ora patrociniamo questa iniziativa perché il buon esempio a cittadini e turisti arrivi dalle amministrazioni e dal circuito turistico». •

Katia Ferraro

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