<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Il nuovo pellegrinaggio sul «Sentiero di Maria»

Il sindaco Serena Cubico
Il sindaco Serena Cubico
Il sindaco Serena Cubico
Il sindaco Serena Cubico

Si chiamerà «Sentiero di Maria». È ancora in fase di progettazione ma questo nuovo pellegrinaggio tra Verona e Ferrara di Monte Baldo ci sarà. Probabilmente già in autunno. Intanto è tema dell’incontro che si terrà oggi alle 21, in sala consiliare, come auspicato dal sindaco Serena Cubico. «L’ufficio pellegrinaggi della Diocesi ha colto con soddisfazione l’idea di mettere a sistema un pellegrinaggio mariano verso Madonna della Corona. Nuovo è il metodo di valorizzazione e soprattutto l’itinerario individuato che ben si presta ad essere chiamato anche «sentiero», visto che segue in buona parte il fiume Adige, toccando tappe importanti, tra chiese e capitelli, oasi naturali e monumenti storici, come i forti. Così questo ufficio della Diocesi di Verona, diretto da monsignor Martino Signoretto, che interverrà all’incontro, accoglie l’iniziativa lanciata dai volontari della ’associazione «Noi Corriamo da Dio» già ideatori della « Ecomaratona del pellegrino» che si corre il 2° sabato di maggio recitando il rosario. «Passerà», spiega uno di loro, Luciano Venturini, «per Pescantina, Bussolengo, Sega di Cavaion, Sant’Ambrogio, Rivoli, Brentino Belluno, Spiazzi e Ferrara di Monte Baldo coinvolgendo le parrocchie che si incontrano. Sarebbe lungo 50 km con un dislivello di circa 800 metri salendo alla Corona per il Sentiero della Speranza, fatto di scalini rubati alla montagna». Tra le tappe previste nel cammino ci sono luoghi religiosi come «la Madonna del Perpetuo soccorso a Bussolengo, il Santuario del Cristo della Strada a Brentino. Altre tappe potrebbero essere la chiesa di Arcé di Pescantina e di San Michele di Gaium, Rivoli con i suoi forti, Brentino di Brentino Belluno, dove, da via Santuario, si imbocca il Sentiero della Speranza». «Per crearlo», spiega Luciano Venturini, «servono la forza del volontariato, di chi desidera offrire qualcosa di proprio, come tempo, passione, capacità fisica, preparazione professionale». Doni sarebbero la pausa pranzo offerta da un ristoratore, le colazioni da un albergatore, la manodopera da un Comune. Perché, snodandosi nella natura ed accanto a un fiume, il sentiero implicherà alcuni lavori quali sfalci, potature, pulizia, posa di tabelle informative. •

B.B.

Suggerimenti