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Gli italiani riscoprono i campeggi

Turisti in spiaggia sul lago di Garda
Turisti in spiaggia sul lago di Garda
Turisti in spiaggia sul lago di Garda
Turisti in spiaggia sul lago di Garda

Nei campeggi della sponda veronese del Garda le prenotazioni e gli arrivi sono in costante crescita, e questo è un ottimo segno dopo l’emergenza sanitaria dei mesi scorsi, ma per ora la percentuale di riempimento tocca in media tra il 40 e il 50 per cento della capienza totale, a seconda della grandezza delle strutture (più ampie nel basso lago, dove i due maggiori campeggi, dislocati a Lazise e Peschiera, possono accogliere rispettivamente circa seimila e 10mila persone). In generale, pur con qualche eccezione, i titolari vedono il bicchiere mezzo pieno: la stagione che in primavera si temeva essere compromessa è partita e sebbene il raffronto con gli anni precedenti porti una serie di segni meno, le prenotazioni per le prossime settimane aumentano prospettando una fine luglio e un agosto con ritmi di lavoro più sostenuti. L’unico campeggio chiuso è il Park delle Rose di Lazise, che sul sito ha salutato i suoi clienti con un arrivederci al 2021, mentre risultano aperti tutti gli altri (una sessantina) dislocati sulla Riviera degli ulivi. Tra le presenze registrate finora pesa la quasi totale mancanza di olandesi e danesi, che a luglio sono storicamente i turisti più numerosi sul Garda e contribuiscono a riempire i campeggi. «Sembra ci sia un miglioramento, sta arrivando gente che si ferma per periodi più lunghi e questo fa sperare», spiega Giovanni Bernini, titolare del campeggio Du Parc di Lazise e presidente di AssogardaCamping, associazione che riunisce una quarantina di strutture soprattutto del basso lago. Il lavoro più gravoso, fa sapere, «è rispondere alla valanga di corrispondenza che arriva ogni giorno»: email e telefonate di clienti che prima di prenotare si informano sulla situazione epidemiologica, sull’apertura di negozi e ristoranti e una volta prenotato chiedono rassicurazioni. «Hanno una visione distorta della nostra realtà», osserva Bernini. «Fino adesso non è andata bene, ma almeno sempre in crescendo», riassume Stefano Cesari, titolare del Campeggio del Garda, tra Peschiera e Castelnuovo. «Stiamo lavorando con il 35-40 per cento di riempimento, verso fine mese abbiamo delle punte dell’80. Il peggio sembra passato, come prospettiva agosto si presenta buono grazie agli italiani e anche a un numero in aumento di stranieri», prosegue, evidenziando quella che definisce una curiosità: «A giugno abbiamo sempre lavorato con coppie di anziani, che quest’anno non si vedono. La mia sensazione è che nel nord Europa ci sia per loro l’ordine di scuderia di stare a casa». Imprevedibile per ora settembre, mentre guardando alle prenotazioni, Cesari stima un 70 per cento di italiani, un 20 di tedeschi e numeri irrisori di altre nazionalità. «L’anno scorso in questo periodo il campeggio era pieno», ricorda Giancarlo Quintarelli, direttore del Camping La Quercia di Lazise, che può accogliere 4mila persone, «ora siamo al 35 per cento circa della capienza, ma riscontriamo una costante prenotazione giornaliera che fa aumentare le aspettative, anche se questa rimane una stagione da dimenticare». Qui i numeri di qualche giorno fa mostravano nazionalità diverse (molto dipende dalla clientela fidelizzata di ciascuna struttura) con una prevalenza di tedeschi (40%) seguiti da danesi, olandesi e italiani, con un aumento atteso di olandesi nelle ultime due settimane di luglio. Soprattutto le grandi strutture hanno dovuto attuare una drastica riduzione del personale, mentre nell’alto lago c’è chi invece ha assunto nuovi collaboratori: è il caso del Camping Tonini di Malcesine dove, spiega il titolare Claudio Tonini, sono state chiamate più addette alla reception per offrire un servizio multilingue alla clientela (oltre all’inglese e al tedesco) e sono raddoppiati gli addetti alle pulizie. «Non c’è la ressa degli scorsi anni, quando in questo periodo eravamo già pieni, al momento facciamo il tutto esaurito solo i sabati e le domeniche», fa sapere Tonini. In base alle prenotazioni attuali, tra fine luglio e i primi di settembre il campeggio, che può ospitare 200 persone, potrà tornare a fare grandi numeri, ma le prospettive non sono rosee per tutti: «Altri colleghi stanno vivendo una situazione peggiore, anche perché non tutti hanno il campeggio di proprietà e chi deve pagare l’affitto soffre di più». «A mancare rispetto alle stagioni degli altri anni è anche il passaggio, chi si ferma quando è già arrivato sul posto, e anche questo è un problema». Analisi condivisa da Daniele Boschelli, titolare del Camping Pai (chiamato anche «da Maria») a Torri del Benaco, il primo ad aver riaperto i battenti a maggio, che tuttavia lancia un segnale di positività: «Il fine settimana è in linea con gli altri anni, si sta lavorando tanto con gli italiani, mentre durante la settimana mancano gli stranieri. Se ricordiamo però che tre mesi fa pensavamo di non aprire, tutto sommato la stagione potrebbe salvarsi. Inoltre», conclude, «abbiamo buone speranze per la ripresa del turismo ad agosto, ci saranno tanti italiani e veronesi che faranno le vacanze sul Garda». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Katia Ferraro

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