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Gardesana più sicura con 3,5 milioni

Traffico sulla Gardesana Orientale
Traffico sulla Gardesana Orientale
Traffico sulla Gardesana Orientale
Traffico sulla Gardesana Orientale

Presa d’assalto dalle auto, ma percorsa a piedi o in bici, ogni estate, anche da migliaia di turisti che affollano le località lacuali, la Gardesana Orientale è nell’elenco delle strade «nere» regionali, in particolare nel punto tra Lazise e Castelnuovo del Garda. Qui interverrà la Regione con lavori di adeguamento della strada per 3,55 milioni di euro. Lo ha deciso la giunta regionale ieri. Di competenza dell’amministrazione veneta, infatti, la Sr 249 necessita di opere per consentire a pedoni e ciclisti di percorrerla in sicurezza, senza che le belle giornate di vacanza si trasformino in drammi, come accaduto in passato a chi, su quel tracciato, ha perso la vita. Ora Venezia ha inserito la strada nel piano di messa in sicurezza della rete viabilistica, con la «Treviso Mare», ritenendole tra le strade venete più interessate da un intenso traffico turistico d’estate e caratterizzate da elevata incidentalità. Su questi due punti è stato approvato un provvedimento per di interventi finalizzati a eliminare i luoghi critici. In particolare, per la Sr 249, nel tratto dei due Comuni caratterizzato «da elevata frequentazione di utenza debole e da una rilevante incidentalità», spiega la Regione, i 3,55 milioni stanziati serviranno ad assicurare a pedoni e ciclisti percorsi più sicuri. Lo stesso importo andrà alla Treviso Mare dove invece si interverrà con alcune rotatorie agli incroci pericolosi. «Facciamo un passo avanti», sottolinea l’assessore regionale ai lavori pubblici Elisa De Berti, «per rendere più sicura la nostra viabilità. Il Veneto, prima regione turistica d’Italia, ha raddoppiato gli arrivi nell’ultimo ventennio, passando dai 10 milioni del 1997 ai circa 20 milioni attuali: ciò ha significato un incremento notevole anche dei flussi veicolari, a cui deve corrispondere uno sviluppo infrastrutturale adeguato ma anche una maggiore protezione», conclude, «delle utenze più deboli, come appunto pedoni e ciclisti». •

M.V.A.

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