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Festeggia 100 anni su whatsapp

Per festeggiate il compleanno con tutta la sua numerosa famiglia dovrà aspettare tempi migliori, ma intanto nonna Celestina ha accolto con gioia e gratitudine il compimento del suo centesimo anno di vita. Celestina Taioli è nata a San Mauro di Saline il 31 marzo 1920. Nel 1954 con il marito Giovanni Fregata e i primi quattro figli nati a Lavagno (Pasquina, Teresa, Rosa Bianca e Silvino) si è trasferita a Lazise, dove sono nati Angelina, Mariella, Luciana e Lorenzo. Come a Lavagno, anche nel nuovo paese in riva al lago di Garda il marito Giovanni ha lavorato per diversi anni come mezzadro, mentre Celestina ha curato la casa, cresciuto gli otto figli e aiutato il marito nei lavori della campagna. Con il boom economico degli anni Sessanta sul lago è cominciata l’espansione del settore turistico e sono nati numerosi campeggi: anche l’area coltivata dalla famiglia Fregata è stata trasformata con questa finalità, ma Giovanni e Celestina hanno continuato a lavorare diventando «tuttofare» nella struttura ricettiva, intrattenendo spesso anche gli ospiti. Nel 2004 Celestina ha perso l’amore della sua vita ma a rincuorarla c’è la numerosa famiglia che ha creato con Giovanni: dai figli sono nati 19 nipoti a cui oggi si aggiungono 36 pronipoti, che aumenteranno nei prossimi mesi con altri bimbi in arrivo. Celestina vive con la primogenita Pasquina in una località al confine tra Lazise e Bardolino, ma tutti i figli si prendono a turno cura di lei. È ancora abbastanza autonoma e soprattutto molto lucida: stupisce tutti con la sua simpatia, che a volte si traduce in battute schiette e ironiche. Da sempre molto religiosa, segue tutti i giorni la santa messa e il rosario alla televisione. Ogni suo compleanno è sempre stato festeggiato in grande e a maggior ragione per il traguardo a tre cifre i preparativi erano iniziati per tempo. Tutto rinviato a causa del coronavirus, per cui però nonna Celestina non mostra di essere preoccupata. «Se non sono morta di lavoro da giovane, di certo non mi spaventa questo virus», dice, «mentre mio marito l’avrebbe sconfitto con polenta, salame buono ed un goto de vin rosso». Anche lei ha dovuto abituarsi alle nuove forme di comunicazione e approcciarsi alla tecnologia per tenersi in contatto con i parenti. «Abbiamo creato un gruppo Whatsapp della nostra famiglia», spiega uno dei nipoti, «ogni giorno ci scambiamo foto e informazioni». •

K.F.

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