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Dopo la paura i Comuni contano i danni

Onde nel Garda durante la bufera dello scorso weekend
Onde nel Garda durante la bufera dello scorso weekend
Onde nel Garda durante la bufera dello scorso weekend
Onde nel Garda durante la bufera dello scorso weekend

Dopo la burrasca che ha colpito la zona gardesana tra sabato e domenica, sindaci e uffici ai lavori pubblici comunali sono all’opera per quantificare i danni. ALTO LAGO. Il Comune più colpito è Torri del Benaco. «Contiamo circa un milione e mezzo di danni sui nostri quattordici chilometri di costa», afferma il sindaco Stefano Nicotra. «Spiagge, camminamenti e lungolago sono rovinati, ma anche il centro anziani ha subìto danni strutturali: finestre rotte per la forza del vento, cedimento della facciata e coppi rovesciati». A Brenzone «la valutazione è ancora in corso, ma considerando solo il patrimonio pubblico siamo almeno sui 100mila euro», riferisce il sindaco Tommaso Bertoncelli. A LAZISE la conta fornita dal sindaco Luca Sebastiano supera i 200mila euro. «Non abbiamo avuto problemi gravi, ma ne abbiamo avuti molti», spiega, «decine di alberi caduti, molti all’interno del campeggio comunale per fortuna senza danni ingenti. E poi dovremo lavorare lungo tutto il litorale (circa otto chilometri, ndr): le spiagge sono state sommerse dai detriti. È già in corso la pulizia e poi dovremo ripristinare molti tratti di spiaggia erosa». BARDOLINO. «Credo saremo sui 150-200mila euro», dice il primo cittadino Ivan De Beni. «Anche noi abbiamo avuto i danni maggiori sulle coste e in particolare sulla passeggiata tra Bardolino e Lazise. E poi tanti alberi caduti, almeno cinquanta. Per fortuna i viticoltori mi dicono che la zona del Bardolino non ha avuto danni». Circa 40mila euro stimati dal sindaco di Castelnuovo Giovanni Peretti per la sistemazione di alcuni tratti di lungolago. A PESCHIERA la sindaca Orietta Gaiulli parla «di 80-100mila euro soprattutto sulle spiagge, nei porti e per il ripristino dell’antica stazione di pesca fissa». È stata quest’ultima, domenica, a contenere il peso della piattaforma galleggiante del ristorante La Barcaccia, che per il forte vento ha rotto gli ormeggi rischiando di finire alla deriva. «I danni più evidenti li abbiamo avuti sulle spiagge che devono essere risagomate», aggiunge Gaiulli, «abbiamo già iniziato a fare le gare per il ripristino». Il Consorzio Peschiera del Garda noleggio barche, di cui fanno parte nove attività, conta altri 80mila euro a carico dei propri consorziati per barche, pontili, ormeggi e motori danneggiati. «Tutto sommato ci è andata bene», commenta il presidente del consorzio Gianantonio Fratucello. Salva la gondola di Marco Zamboni, protetta dalle raffiche di vento grazie all’ormeggio sicuro nel canale vicino a Porta Brescia. È presto invece per quantificare i danni provocati dalla grandine ai vitigni del Lugana. «Gli agricoltori dicono che il danno c’è, ma per ora non è valutabile perché è difficile vederlo sui germogli», spiega Carlo Veronese, direttore del Consorzio di tutela del Lugana doc. «A Peschiera si coltiva il 15 per cento del Lugana e nel basso lago la grandine c’è stata solo qui e non in altre zone, colpite invece dal forte vento». INTANTO non si placa la battaglia sui livelli del lago, al centro di diverse discussioni anche nei gruppi Facebook soprattutto di Peschiera, dove molti puntano il dito contro il vicesindaco Filippo Gavazzoni per aver promosso una politica a sostegno del trattenimento di maggior acqua nel lago nel periodo invernale e primaverile per far fronte ad estati siccitose e all’approvvigionamento idrico alle campagne mantovane. «Non c’entra l’azione politica di Peschiera, trattiamo le segnalazioni dei Comuni allo stesso modo. Certo, se ci fosse una voce univoca dal Garda sarebbe una bella cosa», osserva l’ingegner Luigi Mille, direttore dell’Agenzia interregionale per il fiume Po (Aipo). Nell’intervista pubblicata ieri su L’Arena, Mille ha spiegato come quest’anno non sia stato possibile applicare l’accordo del 2013 e ridurre il livello massimo a 125 centimetri sullo zero idrometrico per la mancanza di un adeguato carico nevoso sul bacino gardesano, ma anche come dieci centimetri in meno nel lago non avrebbero modificato l’entità della burrasca. Principio dell’idraulica sostenuto ieri su Facebook da un ingegnere navale di Peschiera che è intervenuto osservando come un livello più basso avrebbe addirittura amplificato l’energia delle onde. •

Katia Ferraro

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