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Cinghiali, via libera alla caccia

Anche la Regione ha appoggiato il piano sperimentale di caccia al cinghiale
Anche la Regione ha appoggiato il piano sperimentale di caccia al cinghiale
Anche la Regione ha appoggiato il piano sperimentale di caccia al cinghiale
Anche la Regione ha appoggiato il piano sperimentale di caccia al cinghiale

Via libera al piano della Provincia per la caccia al cinghiale sul Monte Baldo. L’Ispra, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, ha accolto la proposta preparata dall’ente provinciale, in accordo con la Regione, per il piano sperimentale di prelievo del cinghiale sul Baldo per la stagione 2019/2020. Non solo. L’Ispra è andata oltre e ha suggerito agli enti di prolungare il periodo di caccia di selezione all’ungulato e prorogarlo dal 31 gennaio, data indicata nella proposta stilata dal biologo della Provincia Ivano Confortini, fino a primavera. Per quanto riguarda invece la tecnica della girata, è stata confermata l’apertura dal 1. novembre al 31 gennaio. Nel proprio parere, obbligatorio e vincolante, l’Ispra ha invitato a implementare il periodo del prelievo per contrastare con maggiore efficacia i danni che l’animale provoca all’agricoltura e il pericolo che può rappresentare sia sulle strade, sia per la biodiversità di un ambiente così unico e delicato come quello dell’Hortus Europae. Tra i vari punti del provvedimento emesso dall’istituto pubblico di ricerca, sono stati accolti anche il numero di esemplari che è possibile prelevare: cioè circa 400 capi all’anno, di cui 300 attraverso la caccia di selezione. Stesso discorso per gli orari in cui è consentita la stessa attività venatoria, che però sono prolungati fino alla mezzanotte in virtù delle abitudini dell’animale di muoversi nelle ore notturne, soprattutto in estate. Nelle prossime ore i tecnici della Provincia incontreranno i colleghi della Regione per gli ultimi dettagli. Spetterà infatti agli uffici di Venezia pubblicare la delibera che potrà finalmente dare il via alla caccia dei cinghiali anche sul Baldo. Ma, almeno sulla carta, dovrebbe trattarsi di una formalità o poco più. Nel giro di pochi giorni i cacciatori abilitati alla caccia al cinghiale potranno così prendere in mano le doppiette e iniziare l’attività di selezione dell’ungulato sul Baldo. «Siamo a un passo da una soluzione per limitare i danni e i pericoli provocati dal cinghiale in uno dei territori più straordinari e delicati della provincia veronese», afferma il presidente della Provincia Manuel Scalzotto. «Un grazie va alla Regione e all’assessore regionale Giuseppe Pan, per aver risposto immediatamente e con atti concreti alle richieste d’aiuto di chi abita e lavora sul Baldo». Proprio l’assessore Pan lo scorso aprile, in un vertice tra le parti coinvolte organizzato alla sede dell’Unione montana Baldo Garda a Caprino, aveva annunciato la concessione dell’apertura della caccia al cinghiale in via sperimentale per la prossima stagione faunistico venatoria, sulla falsariga di ciò che già accade in Lessinia. Subito dopo la Provincia si era mossa per redigere un progetto ad hoc, inviato all’Ispra dal servizio Tutela faunistico ambientale provinciale diretto dal comandante Anna Maggio, e realizzato da Ivano Confortini. •

Emanuele Zanini

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