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Case popolari, salta lo sconto e scoppia la polemica in aula

Il consigliere Aldo Veronesi
Il consigliere Aldo Veronesi
Il consigliere Aldo Veronesi
Il consigliere Aldo Veronesi

A Brenzone non passa la mozione per fare uno «sconto» alla Cooperativa e ai cittadini-soci che stanno costruendo le case popolari. Non è mancata la polemica nell’ultima seduta consiliare tra la maggioranza guidata dal sindaco, Davide Benedetti e la minoranza dell’ex-sindaco, Tommaso Bertoncelli. Era stato proprio quest’ultimo, assieme ai due colleghi, Aldo Veronesi e Giannagelo Alpino a depositare una mozione intitolata «Revisione opera pubblica a scomputo degli oneri primari nel piano urbanistico attuativo Ca' Romana». «Sollecitiamo la maggioranza», ha illustrato Bertoncelli, «perchè porti avanti quanto è già previsto nella convenzione firmata con la Cooperativa, ovvero uno «sconto» di 80 mila euro rispetto al progetto originario. Il tutto si ripercuoterebbe positivamente sui cittadini - soci della Cooperativa che stanno realizzando la loro prima casa, per una cifra che si aggira attorno ai 7 mila euro, suddividendola per famiglia». In pratica con la delibera di giunta del maggio 2019, la precedente amministrazione aveva dato «indirizzo agli uffici comunali di dare seguito alla richiesta presentata dalla Cooperativa Casabella il 21 maggio 2019 per rivedere l’opera pubblica a scomputo degli oneri primari con una nuova proposta». «Ad oggi, a quanto ci risulta», ha spiegato Bertoncelli, «l'ufficio tecnico comunale non ha fatto nulla di quanto previsto dalla delibera». Di qui la richiesta dei tre, che però ha trovato l’opposizione del sindaco e dei colleghi di maggioranza. «Come mai», ha polemizzato Benedetti, «la precedente amministrazione ha fatto questa delibera a pochi giorni dalle elezioni quando la convenzione era di agosto 2018? Se davvero ci si teneva a questa operazione, si sarebbe potuto farla prima», e ha bollato come «delibera elettorale» quella approvata il 23 maggio. «Stiamo cercando soluzioni con la Cooperativa», ha annunciato inoltre il sindaco, «visto che dobbiamo giustificare perchè dovremmo scalare 80 mila euro dai 240 mila previsti, incassandone cioè circa 160 mila, altrimenti rischieremmo di finire sotto la lente della Corte dei Conti». La accusa di avere approvato una «delibera elettorale» ha però scatenato la reazione sia di Aldo Veronesi che di Bertoncelli, i quali hanno respinto al mittente la accusa illustrando come «la convenzione e la delibera giustificano già, senza altre necessità, lo sconto da fare solo nell’interesse dei cittadini che stanno costruendo la loro prima casa». La mozione della minoranza è stata messa ai voti e cassata dalla maggioranza. «Vuol dire che faremo da soli un’ altra delibera che applica lo sconto», hanno chiuso dalla maggioranza. •

GER.MUS.

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