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Bigon: «Sanità carente Ora la Regione investa»

Sala civica gremita lunedì sera a Castion, dove si è affrontato il tema «Riforma sanitaria come era stata pensata e la sua applicazione oggi nel Baldo Garda». L’incontro è stato promosso da Adriano Boni, presidente del Circolo Pd Costermano, che ha invitato il consigliere regionale del Pd Anna Maria Bigon. C’erano, oltre a cittadini, tra cui due medici di Caprino, i consiglieri della lista civica Siamo Costermano Barbara Gelmetti e Giorgio Tambalo, il sindaco di Rivoli Armando Luchesa, rappresentante del Direttivo del Distretto 4 dell’Ulss 9 Scaligera, che ha annunciato un incontro sul tema, tra sindaci del Caprinese e direzione generale dell’Ulss 9 Scaligera per oggi. Ha esordito Bigon: «La Regione deve investire nella sanità pubblica, anche su questo territorio. Ci sono liste d’attesa, mancano medici ed operatori, si registra carenza di strumenti. Le schede ospedaliere approvate dalla Regione in maggio, accettate, suo malgrado, dal comprensorio, non danno garanzie di attuazione, nonostante l’ultima delibera del 30 settembre che le applica. Essa conferma, per Caprino, il Centro polifunzionale con attività ambulatoriale, un Punto di primo intervento territoriale H24. Sono previsti solo 12 posti letto di Ospedale di Comunità. Intanto stanno chiudendo servizi. Noi dovremo fare sì che la Regione applichi al più presto le schede perché, nell’attesa, ne potrebbero venire a mancare altri e non essere più attivati». Luchesa ha informato: «Da qualche settimana sto approfondendo i bisogni e le necessità sanitarie del Caprinese, che include 11 Comuni: Caprino, Ferrara di Monte Baldo, Brentino Belluno, Dolcé, Rivoli, San Zeno di Montagna, Costermano sul Garda, Affi, Cavaion, Bardolino e Garda. Sul tema ci confronteremo col direttore generale, dottor Pietro Girardi, per costruire, insieme agli amministratori locali, tra cui ci siamo incontrati già due volte a Caprino, una proposta da condividere. Il vasto territorio montano che fa riferimento a Caprino, molto frequentato in estate, anche per la vicinanza del lago di Garda, in questi ultimi anni è stato penalizzato. La speranza è che la rotta si possa invertire». « Abbiamo voluto l’incontro», ha spiegato Boni, «perché il tema è sentito dalla gente, specialmente dagli anziani. In quest’occasione abbiamo cercato di far conoscere la realtà sanitaria del comprensorio, che è carente rispetto alle aspettative».

B.B.

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