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All’ex base Nato arrivano luce e ventilatori

Visitatori nel tunnel dell'ex base Nato West Star entrati grazie al «Festival del cammino»
Visitatori nel tunnel dell'ex base Nato West Star entrati grazie al «Festival del cammino»
Visitatori nel tunnel dell'ex base Nato West Star entrati grazie al «Festival del cammino»
Visitatori nel tunnel dell'ex base Nato West Star entrati grazie al «Festival del cammino»

La giunta comunale ha approvato il progetto esecutivo per la messa in sicurezza dell’ex base Nato, denominata West Star, il bunker antiatomico scavato nelle viscere del Monte Moscal che è destinato a diventare il museo della Guerra fredda. Il progetto, affidato all’ingegner Edmondo Natale, prevede una spesa di 50mila euro. L’ex base Nato è stata acquisita dal Comune, a titolo gratuito, dall’Agenzia del Demanio il primo marzo dell’anno scorso. L’assegnazione però è subordinata alla realizzazione, entro tre anni, di interventi di valorizzazione dell’immobile, pena la riconsegna allo Stato della struttura. Nei mesi scorsi il Comune ha provveduto ad effettuare una serie di attività di monitoraggio e controllo della situazione relativa ai possibili agenti inquinanti presenti all’interno delle gallerie. «La situazione non presenta particolari criticità», ha spiegato l'assessore Gianmarco Sacchiero, responsabile e referente dell'amministrazione comunale per la riqualificazione dell'ex base militare. «È necessario comunque procedere alla realizzazione dell’impianto elettrico di base che consenta di indicare le vie di fuga e di installare dei ventilatori all’interno dei tunnel. È fondamentale infatti», prosegue, «garantire il ricircolo per assicurare la salubrità degli ambienti di questa struttura ipogea». Il Comune ha ottenuto un contributo di 50mila euro, messo a disposizione dal Dipartimento per gli Affari Interni e territoriali del Ministero dell’Interno, nell’ambito della legge di bilancio 2019, per la messa in sicurezza degli edifici pubblici dei Comuni con popolazione fino a 20mila abitanti. I lavori, però, devono essere avviati entro lunedì 15 maggio, pena la revoca del contributo stesso. «Con l’allestimento dell’impianto elettrico entriamo nella fase operativa», aggiunge l’assessore Sacchiero. «Potremo così iniziare le operazioni di pulizia e messa in sicurezza di tutti gli spazi di West Star. Abbiamo in programma anche di installare il sistema di videosorveglianza, i ponti radio e il resto dell’impiantistica che servirà per consentire l’apertura al pubblico del bunker». «Intanto», prosegue l’assessore, «si sta cercando di recuperare quanto più materiale possibile, tra quello che è stato rimosso, dal 2006 al 2007, quando è stata effettuata la smobilitazione della base dopo che aveva cessato di operare. Attrezzature, mobili e tutto il resto verranno utilizzati per ricostruire gli ambienti che faranno parte del tour guidato del museo della Guerra fredda». Sacchiero è anche impegnato nella ricerca di sponsor per finanziare l’iniziativa. Per questo ha fatto stampare un opuscolo guida sull’ex base Nato West Star. «Questa pubblicazione serve per informare sul passato di questo ex sito militare e sui passaggi necessari che si dovranno fare per il suo recupero e l’apertura al pubblico», precisa l’assessore. «Il bunker è un bene storico e culturale che farà da volano per la valorizzazione del nostro territorio. Trasformarlo in un museo», conclude, «influenzerà positivamente l’economia locale, creerà nuovi posti di lavoro e farà conoscere Affi, in Italia e all’estero, non solo come porta d’accesso del Garda ma anche sotto l’aspetto storico-culturale». Ricordando che dal casello di Affi transitano ogni anno 9 milioni di veicoli con una media di 25mila automobili al giorno. •

Luca Belligoli

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