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Vandalismi al parco Amatori «Un anno fa la stessa storia»

La ronda notturna incappa solo in ragazzi pronti a scavalcare le transenne per questioni di... bisogno: così, con «la verificata necessità di aumentare per il prossimo anno i servizi igienici», a Montecchia di Crosara si è chiusa l’iniziativa attuata nella notte tra sabato e domenica dopo gli atti vandalici del venerdì, quando il parco Amatori è stato oggetto di danneggiamenti. IL SINDACO Attilio Dal Cero e il vice Ettore Olivieri sabato notte si sono uniti a carabinieri e carabinieri in congedo per rendersi conto di cosa succeda a tarda notte dopo le feste (fino a questa sera è in svolgimento la festa della ciliegia che si concluderà con l’elezione di Miss ciliegia e dalle 22 musica e animazione con «Maledetta primavera»): «Siamo stati presenti fino alle 2.30», diceva ieri il sindaco Dal Cero, «era tutto perfettamente in ordine per la Marciaciliegia, una festa podistica bellissima per la quale mi congratulo con gli organizzatori e i tanti partecipanti». Ieri, però, sui fatti di venerdì notte girava anche un'altra versione: «I rami dell'albero rotti non sono frutto della forza disumana di persone ma della furia del vento che nel pomeriggio di giovedì si è scatenata sul povero albero, ero presente. Ho già avvisato il sindaco e l'ho scritto sui social», dice Vittorio Niero, «ma ci si ostina a infangare la reputazione di Montecchia e dei suoi abitanti». Se la segnalazione via social risulta pure a Stefano Burato, presidente della Pro loco, Marco Gonzatto (presidente dell’Amatori Montecchia che gestisce le aree parrocchiali e che sabato aveva scoperto l'accaduto) non cambia posizione: «Ci sono passato venerdì pomeriggio, era tutto in ordine. Ci si ferma sul ramo di un albero, ma sono altre le cose gravi: è stato forzato il chiosco e cose simili, lo scorso anno, ci costarono 500 euro!». SULLA STESSA lunghezza d' onda Nicola Roncolato, consigliere di minoranza e calciatore: «Il ramo non era rotto ma poco importa: periodicamente quell'area subisce danni e raccogliamo immondizia tutto l'anno. Ora il problema è anche all'attenzione del Comune». C'è chi è certo che gli autori non fossero del paese: «Il problema principale si chiama mancanza di educazione e civiltà, a prescindere», chiude il sindaco, «se è difficile pensare a qualcuno che sale a cinque metri per tirar giù rami imponenti, se il giorno prima il forte vento li rende fragili possono anche cadere. Non importa quando e come quel ramo è caduto, tutto il reso dei danneggiamenti c'era eccome». •

P.D.C.

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