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Unesco e fossili, anche Verona in campo

Una sala al museo dei fossili di Bolca a Vestenanova
Una sala al museo dei fossili di Bolca a Vestenanova
Una sala al museo dei fossili di Bolca a Vestenanova
Una sala al museo dei fossili di Bolca a Vestenanova

Candidatura Unesco della Val d’Alpone: in squadra entra anche il Comune di Verona, ufficialmente socio dell’associazione temporanea di scopo «Val d’Alpone-Faune, flore e rocce del Cenozoico» costituita oltre due anni fa con l’obiettivo di elaborare il dossier di candidatura per l’inserimento della Val d’Alpone della geopaleontologia nella tentative list italiana. E questo è il prossimo appuntamento annunciato a Palazzo Barbieri, ieri mattina, da Roberto Zorzin, conservatore al museo cittadino che siede nel gruppo tecnico scientifico dell’Ats. L’occasione è stata l’ufficializzazione dell’entrata in Ats che hanno formalizzato Francesca Toffali (assessore ai rapporti con l’Unesco) e Francesca Briani (assessore alla Cultura). «Il Comune di Verona, che dal primo momento ha creduto nel progetto concedendo il patrocinio e mettendo a disposizione professionalità e competenze del proprio ufficio Unesco e quelle del museo civico di Storia naturale di Verona, diventa ufficialmente socio dell’Ats», ha detto Toffali. Briani ha sottolineato il ruolo di primissimo piano giocato dal museo civico: «È un riferimento scientifico internazionale e luogo di straordinaria ricerca, in un progetto che vede il territorio come protagonista». Ha evidenziato Zorzin: «Proprio il museo cittadino è referente internazionale per scavi e ricerche sul sito di Bolca e del Monte Postale». Sono 36 i giacimenti fossiliferi che costellano l’area della Val d’Alpone e basta questo a spiegare perché questo unicum chieda di essere riconosciuto e tutelato dall’organizzazione delle Nazioni Unite. Ci si tornerà presto a scavare perché sono state da poco firmate le concessioni per una campagna sul Monte Postale e una per il sito della Valle della Chiesa, a Roncà. Il più soddisfatto del diciannovesimo socio dell’Ats è Giamberto Bochese, il presidente: «Questo partenariato valorizza il progetto, capace di coinvolgere cinque Comuni veronesi, tre vicentini, Università di Verona, Parco della Lessinia, Consorzi di tutela e Strade del vino e dei sapori, ma anche associazioni. È un altro dei passi significativi di questi ultimi cinque anni». Soddisfatti, a margine dell’incontro, anche Stefano Presa e Lorenzo Ruggeroni, sindaci di Vestenanova e Roncà. Presa ha detto: «Questo territorio può diventare occasione di sviluppo, di lavoro, di crescita economica oltre che culturale per i nostri figli e di conoscenza sulla ribalta internazionale»; Ruggeroni ha assicurato: «Ci facciamo garante dei cittadini affinché questa importante iniziativa non si traduca però in vincoli per chi lo abita». L’iter va avanti. «Il dossier elaborato dal comitato tecnico scientifico a fine 2017», ha spiegato Domenico Zugliani (ufficio Unesco), «è stato presentato al ministero dell’Ambiente e ora stiamo lavorando alla sua integrazione: si tratta del piano di gestione che presenteremo a gennaio, cioè il documento che evidenzia l’eccezionale valore di tipo naturalistico idoneo a rispondere all’ottavo criterio dell’Unesco». •

Paola Dalli Cani

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