Sondaggio in locanda El grio raccoglie pareri

Da settimane anche lui attende che le autorità formalizzino le regole per la riapertura e così ha lanciato un sondaggio, aperto fino a domenica, tra i suoi clienti: l’idea è venuta a Nicola Andreetto, cuoco e titolare della Antica locanda «El grio», di Costeggiola di Soave. Dalla sua «inchiesta» ha avuto tante informazioni: «Sì, tante e importantissime, dalla voglia che la gente ha di tornare alle paure fino alle aspettative sui prezzi. Quel che mi fa pensare è che da settimane non sento altro che parlare di corsa alle riaperture, senza che nessuno si sia posto il problema dell’insidia più grande che c’è in un locale, cioè quella dell’uso dei servizi igenici». Andreetto si è scervellato: «Ho pensato di cambiare le porte o le maniglie, ad esempio, e lo stesso stanno facendo i colleghi dell’Associazione cuochi di Verona. Provvederò ad igienizzare prima di aprire il bagno, compreso l’antibagno, pregando i clienti di attendersi scrupolosamente alle norme di igiene. Purtroppo le regole arriveranno solo a ridosso del via: sarà troppo tardi». Troppo tardi anche solo per un aspetto pratico «come quello dei guanti monouso e dell’alcool che sto cercando disperatamente da un mese e sono introvabili. Se non sarò pronto, non aprirò». Andreetto non vuole nemmeno pensare a installare barriere di plexiglass: «Al ristorante non ci vai per trovar pronto, ma per vivere un’esperienza: solo il 20 per cento di chi ha risposto al sondaggio chiede netta separazione tra tavoli, l'80 per cento vuole solo il distanziamento». Comunque ci vorrà il menù plastificato, la riduzione di proposte e quindi delle spese e degli sprechi, modalità di acquisto nuove per contenere i costi, puntando alla cura del prodotto, mascherine e guanti in sala e in cucina: «Passerò da 45 a 20 coperti, e al limite farò delivery. Ma i prezzi non aumenteranno, perché così si aspettano i clienti». •