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Dopo Villafranca e Isola della Scala

Anche San Bonifacio
dice no a 5G, 4GPlus,
4G+ e 4G Evoluto

A San Bonifacio tutti d’accordo: fuori il 5G dal territorio comunale. La questione è all’attenzione da settimane, discussa anche nelle videoconferenze che da inizio emergenza sanitaria fanno incontrare quotidianamente i sindaci della nostra provincia ed è stata messa al centro di un tavolo ad hoc coordinato dalla Provincia: a San Bonifacio se per un verso i consiglieri di minoranza della Lega hanno posto l’altolà attraverso una mozione specifica da affrontare in Consiglio comunale, dall’altro il sindaco Giampaolo Provoli ha emesso un’ordinanza restrittiva. In entrambi i casi, l’obiettivo è la salvaguardia del principio di precauzione perché, come hanno scritto nella loro mozione Emanuele Ferrarese, Valentina Tebaldi, Alessandro Mazzon e Massimiliano Miotti «le radiofrequenze del 5G sono del tutto inesplorate, mancando qualsiasi studio preliminare sulla valutazione del rischio sanitario e per l’ecosistema derivabile da una massiccia, multipla e cumulativa installazione di milioni di nuove antenne».

 

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Va proprio in questa direzione l’ordinanza del sindaco Provoli, elaborata con un grande lavoro del dirigente dell’Ufficio tecnico, che detta l'altolà «fino all’emanazione della nuova classificazione della cancerogenesi annunciata dall’International agency for research on cancer, applicando il principio di precauzione sancito dall’Unione europea, nonché fino all’emanazione della metodologia per le valutazioni preventive definite dall’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale/Agenzia regionale per la protezione dell’ambiente».

A San Bonifacio, spiega Provoli, «non abbiamo ricevuto alcuna domanda ma solo richieste di manutenzione che abbiamo affrontato con attenzione e precauzione». Il sospetto è che le richieste di manutenzioni, in alcuni paesi piovute a pioggia, celino invece la volontà di avviare sperimentazioni. «A settembre, la stessa Ulss 9 ha diffuso un documento che per un verso tranquillizzava ma per l’altro presentava come necessario il monitoraggio dei livelli di esposizione alle emissioni delle nuove antenne», fa presente il sindaco. Di qui il doppio provvedimento: quello di divieto di installazione e attivazione sul territorio sambonifacese di impianti con tecnologie 5G e sue varianti, quali la 4G+, la 4GPlus, la 4G Evoluto e quello di sospensione dei procedimenti amministrativi per l’installazione ed attivazione sul territorio comunale di impianti relativi a queste tecnologie che spingono per arrivare. • 

Paola Dalli Cani

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