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Provoli replica alle accuse e lancia l’allarme

Giampaolo Provoli: domenica il ballottaggio con Emanuele Ferrarese
Giampaolo Provoli: domenica il ballottaggio con Emanuele Ferrarese
Giampaolo Provoli: domenica il ballottaggio con Emanuele Ferrarese
Giampaolo Provoli: domenica il ballottaggio con Emanuele Ferrarese

«La Polfer in stazione? Macchè effetto Salvini, è il frutto di un documento approvato tre anni fa nel Comitato sicurezza, col prefetto Salvatore Mulas, e con il quale sono stati concordati controlli interforze. È risibile che Ferrarese si prenda i meriti di un controllo recente». Così Giampaolo Provoli, ancora blindato sugli apparentamenti, replica all'inattesa gragnola di critiche, o come dice «una pioggia di luoghi comuni», piovutagli addosso dall'avversario Emanuele Ferrarese. Provoli, uscito dal primo turno col 47,17% di consensi, non si aspettava che Ferrarese convocasse una conferenza stampa per sparare i suoi colpi. «Mi rammarica soprattutto perché ho cercato in tutti i modi un confronto pubblico sui programmi a vantaggio dei cittadini ma il mio avversario non ha accettato». Il sindaco uscente, che è sostenuto dalle civiche «San Bonifacio-Un territorio, una comunità con Provoli» (che il Pd ha scelto come riferimento), «Lista Provoli» ed «Insieme si può», parte dal primo mandato e cioè dall'accordo con Mario Nogara che per Ferrarese sarebbe stato «fuorilegge» perché non formalizzato. «L'accordo venne pubblicizzato nella settimana del ballottaggio: Nogara ed io», spiega Provoli, «ci presentammo insieme agli elettori spiegando che i due programmi coincidevano all'80 per cento e che, dunque, in caso di vittoria, Nogara ne sarebbe stato il garante». All'avversario che critica l'iter e le conclusioni a cui si è giunti sul tema Tav, cioè il tracciato a sud del paese, Provoli sbarra gli occhi: «Ferrarese la vuole in centro dove nessuno l'ha mai approvata? Villa Gritti, l'Abbazia di Villanova, il centro, Praissola non meritano rispetto? Non mi pare, poi, che l'iter sia stato così veloce e misterioso visto che è durato due anni. È stato condiviso con gli altri sindaci e approvato poi dall'assessore Elisa De Berti, che è della Lega, al Cipe a Roma visto che i Comuni non votano». E a proposito di opere pubbliche Provoli definisce «sorprendente» l'idea di voler spostare lo stadio. «Torna in pista un vecchio progetto», dice, «che fa spazio ai palazzoni e alle speculazioni edilizie che San Bonifacio ha visto nel periodo di governo Forza Italia-Lega e che sono state all'origine delle difficoltà del quartiere Ambrosini e di Prova. Noi, invece, crediamo che lo stadio sia funzionale alle scuole esattamente dov'è e vanno piuttosto fatti investimenti per ristrutturarlo». Poi lo si accusa di essersi fatto scappare il distaccamento dei Vigili del fuoco. «Sono rammaricato: ma come? Al tavolo c'era anche Ferrarese in quanto vigile del fuoco volontario», afferma, «e sa benissimo che il comando provinciale ha detto no a San Bonifacio perché troppo vicino ai Vigili del fuoco di Lonigo. Piuttosto quello di San Bonifacio, e gli altri sindaci, sono riusciti a far arrivare a Caldiero un distaccamento che era cosa fatta a San Michele Extra». Poi c’è, citando Ferrarese, «l’inutile commissione sicurezza» istituita dal Comune. «Sei mesi fa», sottolinea, «è stato predisposto un protocollo d’intesa con la Prefettura sulle misure relative al Daspo urbano, mappatura delle zone critiche e istituzione del controllo di vicinato, protocollo necessario per individuare e formare i cittadini. Sono state talmente inutili le cose fatte che il prefetto Mulas ha autorizzato le forze di polizia a utilizzare, come esse stesse avevano richiesto, il monitoraggio dei sette varchi di accesso, ritenuti strategici perché interprovinciali, a San Bonifacio». C’è poi il polo tecnologico e di ricerca che Ferrarese ha criticato. La zona industriale lungo la regionale 11 sta ripartendo con slancio, grazie anche al Comune, vedi il ruolo giocato nella nascita della cooperativa Ferroli o i 15 mila metri quadrati dall’Alfa Laval: il ragionamento è esteso a tutto il settore e il suo sviluppo coinvolge anche le piccole aziende dell’indotto ed è legato pure alla costruzione del nuovo istituto superiore che i tecnici della Provincia stanno progettando su un’area di oltre 20 mila metri quadrati messi a disposizione da questa amministrazione». Infine, associazioni: «Ho in programma di ristrutturare la vecchia caserma dei carabinieri per dar loro una casa, e una casa nuova anche alla polizia locale». •

Paola Dalli Cani

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