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No di sindaci e cittadini al maxi centro

Traffico sulla Porcilana all’altezza dell’antica corte Lepia e di CasaMercato
Traffico sulla Porcilana all’altezza dell’antica corte Lepia e di CasaMercato
Traffico sulla Porcilana all’altezza dell’antica corte Lepia e di CasaMercato
Traffico sulla Porcilana all’altezza dell’antica corte Lepia e di CasaMercato

Due posizioni diametralmente opposte sul Parco commerciale scaligero di località Lepia, a Vago, nell’area a nord rispetto al supermercato Tosano, sono emerse all’auditorium della scuola media di San Pietro di Lavagno nel corso della riunione di illustrazione dell’impatto ambientale e viario relativo all’opera. La nuova presentazione, come richiesto dai sindaci e dalla commissione di Valutazione di impatto ambientale della Provincia, era aperta anche ai cittadini dei Comuni limitrofi di Lavagno. All’incontro i tecnici della Trapper srl - l’architetto Roberta Patt, la dottoressa Elisabetta Disopra, il cs work Mirko Volpe e il progettista Simone Avesani - hanno più volte ripetuto che il centro commerciale previsto è in regola con quanto deliberato dal Comune di Lavagno per la zona di Lepia destinata a una grande struttura commerciale. Secondo i tecnici, inoltre, l’impatto viario e ambientale del nuovo megastore (composto di due fabbricati, il primo di 11mila metri quadri e il secondo di 2.500, per una superficie di vendita di novemila metri) rispetta quanto previsto dalla normativa vigente. Sul fatto che i dati relativi al traffico da loro presi in considerazione siano datati, perché del 2016 e presentati al momento della realizzazione del supermercato Tosano, i tecnici Trapper hanno risposto: «Così richiede la legge perché dopo l’insediamento a Lepia del Tosano non ci sono più state variazioni significative. Ma, se ci verrà presentata una richiesta diversa, siamo pronti ad adeguarci. Per ora siamo in regola». I tecnici hanno trovato però il fronte di opposizione compatto di cittadini e sindaci: Franco De Santi per San Martino Buon Albergo, Marcello Lovato per Caldiero, Alessio Albertini per Belfiore, Claudio Carcereri De Prati per Colognola e Marco Padovani per Lavagno. Tutti si sono detti preoccupati perché questo nuovo grande centro commerciale è destinato a incrementare di mille auto l’ora il traffico che si riversa sulla Porcilana, inadeguata fin dalla sua nascita, sulla strada regionale 11 già intasata e anche sulla piccola strada che collega la rotonda delle quattro strade di Lavagno alla località Casette di San Martino Buon attraverso la strettoia di San Giacomo. Se, poi, anche la nuova strada della Val d’Illasi confluirà ancora nella Porcillana, il pasticcio del traffico sarà ancora più grave. Oltre all’incremento massiccio del traffico, sindaci e cittadini hanno messo in rilievo come il centro commerciale aumenterà le «isole di calore» della zona influenzando il clima e inciderà negativamente sulla qualità dell’aria di una zona, tra l’altro, prossima a quella di Caldiero, situata appena al di là del progno d’Illasi che segna il confine con Lavagno, destinata a ospitare una ditta per riciclaggio di materiali edilizi inerti che porterà polveri, rumore e nuovo traffico che sempre si riverserà sulla Porcilana e renderebbe impossibile l’accesso alla località di Caldierino. «Per fortuna», ha commentato Lovato, «ora è la ditta Taioli, titolare di questo progetto, a dover dimostrare che questo insediamento non avrà impatti negativi su ambiente e traffico». «Secondo il mio parere», ha rimarcato De Santi, «questo parco commerciale, da realizzare nella nostra zona già intasata di centri di vendita, alcuni dei quali dimostrano di essere in sofferenza, sarà una nuova cattedrale nel deserto, così come lo è stato Casamercato la cui enorme costruzione giace inutilizzata ormai da parecchi anni». Alcuni cittadini hanno ricordato che nel luogo in cui si insedierà il parco commerciale la falda acquifera, la stessa che interessa le terme di Caldiero, è a una profondità di soli 7,5 metri e proprio lì passa anche il tubo ad alta pressione dell’Italpioggia. «Tutti questi aspetti», ha risposto Volpe, uno dei tecnici della Trapper, «li conosciamo e li abbiamo tenuti presenti nella progettazione. Non ci sono problemi». La parola spetta ora alla commissione provinciale Via alla quale tutti i cittadini, le associazioni e le amministrazioni comunali possono inviare le loro osservazioni al progetto entro il 13 dicembre. A questo riguardo Padovani si è detto disposto a raccoglierle e a inviarle personalmente alla Provincia. Il sindaco ha anche sottolineato con amarezza come in un momento in cui si parla soprattutto di viabilità, che fa capo alla Provincia, il suo vice presidente David di Michele, nonché consigliere di minoranza a Lavagno, non fosse presente alla riunione tenutasi proprio nel suo Comune. Riunione molto apprezzata dai sindaci perché questo nuovo centro commerciale è percepito come un problema comune di tutta la zona dell’Est veronese. •

Giuseppe Corrà

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