<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Il caso

Morto per il caldo
Aperta un'inchiesta
Dubbi sui soccorsi

Il caso
Il cantiere dove si è sentito male il giovane
Il cantiere dove si è sentito male il giovane
Il cantiere dove si è sentito male il giovane
Il cantiere dove si è sentito male il giovane

Un fascicolo aperto per l’ipotesi di omicidio colposo, al momento «a carico di ignoti», e questa mattina il sostituto procuratore Marco Zenatelli, il magistrato di turno, conferirà l’incarico al medico legale che effettuerà l’autopsia su Albert Gaisha Morina, il muratore di 24 anni di nazionalità kosovara morto nel tardo pomeriggio di giovedì in ospedale a San Bonifacio.

Un accertamento ritenuto necessario per stabilire la causa del decesso del giovane che dopo aver terminato il turno di lavoro a Colognola ai Colli si era accasciato vicino ad una cancellata del cantiere e aveva perso coscienza.

Una tragedia sulla quale i familiari e i colleghi hanno sollevato perplessità riguardo al tempo trascorso tra le prime cure e l’arrivo in pronto soccorso, tempo che il giovane ha passato in ambulanza.

Come ha spiegato il direttore di Verona Emergenza, Adriano Valerio, all’arrivo dell’equipe dell’elisoccorso il giovane era in condizioni critiche e necessitava di alcune manovre finalizzate a stabilizzare i parametri vitali al fine di consentire il trasporto in sicurezza verso l’ospedale. E a quel punto è arrivata la seconda chiamata: un anziano era in arresto cardiocircolatorio. Albert, monitorato da un medico e da un infermiere, è rimasto sull’ambulanza per tutta la durata dell’intervento (una ventina di minuti) e poi accompagnato al Fracastoro. Ma non si è più ripreso.

F.M.

Suggerimenti