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Morto di caldo, l’autopsia non elimina i dubbi

Via Zoppi, la strada di San Zeno di Colognola ai Colli dove ha avuto il malore il manovale poi deceduto
Via Zoppi, la strada di San Zeno di Colognola ai Colli dove ha avuto il malore il manovale poi deceduto
Via Zoppi, la strada di San Zeno di Colognola ai Colli dove ha avuto il malore il manovale poi deceduto
Via Zoppi, la strada di San Zeno di Colognola ai Colli dove ha avuto il malore il manovale poi deceduto

«L’autopsia è negativa». Significa che l’esame necroscopico effettuato sul corpo del giovane muratore kosovaro Albert Gaisha Morina, deceduto giovedì 27 giugno, non ha evidenziato malformazioni o traumi che possano aver provocato il suo decesso. Qualcuno, per la seconda ipotesi potrebbe obiettare: si sapeva. Ma non è invece così scontato. Alle volte, sui tavoli di Medicina legale arrivano corpi apparentemente intatti che invece hanno lesioni interne. In questo caso, al malore di Albert avevano assistito numerosi testimoni, che avevano detto che al termine del turno di lavoro nel cantiere di Colognola ai Colli, il giovane aveva avuto una sorta di attacco epilettico, convulsioni e quindi era svenuto. Era noto che non fosse caduto dall’alto, ma era necessario verificarlo. Erano stati i colleghi di Albert e il datore di lavoro a soccorrere il giovane a terra, fino all’arrivo dell’ambulanza. Nei prossimi giorni saranno sviluppati gli esami tossicologici sui campioni prelevati sul ventiquattrenne, per fugare ogni dubbio su eventuale assunzione di qualsiasi genere di sostanza. Il medico legale, Giovanna Del Balzo, ora ha sessanta giorni per depositare le sue conclusioni. Intanto, già ieri mattina, Marco Zenatelli, il pubblico ministero che aveva disposto l’esame necroscopico ha dato il nullaosta alla sepoltura del corpo. Il magistrato ha aperto un fascicolo che per ora è contro ignoti per capire che cosa abbia provocato la morte del ragazzo, ma anche per capire se ci sono responsabilità da parte di terzi sul suo decesso. È del tutto probabile che il ragazzo sia deceduto a seguito di un colpo di sole. Non di calore, quello può esserci anche in un luogo chiuso e non assolato. La differenza, per carità, è soltanto un tecnicismo. Ora il magistrato attende che il medico legale che ha eseguito l’autopsia completi gli accertamenti. La chiamata con richiesta di aiuto per il giovane svenuto e con convulsioni era partita alle 17.50. E come ha ricostruito uno dei testimoni, una decina di minuti dopo era arrivata un’ambulanza con due operatori a bordo. I due vista la gravità della situazione, rilevati i parametri vitali del giovane avevano richiesto l’intervento dell’eliambulanza e dei medici. Così Albert era stato portato con l’ambulanza al punto dove era atterrato l’elicottero. Nel frattempo era stato stabilizzato, sedato e intubato. Poi però era arrivata la chiamata per un altro intervento in codice rosso, che si è poi rivelato un arresto cardiocircolatorio di un anziano in casa. L’ambulanza, con Albert a bordo era stata dirottata là. «Avendo a bordo due medici e due infermieri si è ritenuto opportuno spostare il mezzo sul luogo del secondo evento per poter gestire in contemporanea i due pazienti in codice rosso. Sull'ambulanza un medico ed un infermiere hanno continuato le manovre per stabilizzare il paziente, mentre l'altro medico ed il secondo infermiere hanno gestito il paziente in arresto cardiaco a domicilio. Il paziente era in ambulanza, sedato e intubato in attesa di arrivare in ospedale. Il secondo paziente in casa presentava un arresto cardiocircolatorio non reversibile. Pertanto il tempo impiegato dalla seconda equipe per tale gestione è stata inferiore al tempo necessario per completare la stabilizzazione del paziente in ambulanza», aveva spiegato il direttore del 118 Adriano Valerio, sottolineando che «la criticità della situazione clinica del paziente è stata prontamente individuata e immediatamente sono state avviate tutte le procedure previste in questi casi per stabilizzare il paziente prima del trasporto in sicurezza verso l'ospedale». Albert è deceduto per le conseguenze di arresto cardiocircolatorio, così come recita la prima parte dell’autopsia. Erano le 19.50 di giovedì, nella terapia intensiva dell’ospedale Fracastoro a San Bonifacio. I parenti del giovane si stanno informando per riportare la salma in patria dove verrà sepolta con rito musulmano. •

Alessandra Vaccari

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