<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Mai abbastanza risorse per ripulire gli alvei

Anfibio dei vigili del fuoco in soccorso dopo un’alluvione
Anfibio dei vigili del fuoco in soccorso dopo un’alluvione
Anfibio dei vigili del fuoco in soccorso dopo un’alluvione
Anfibio dei vigili del fuoco in soccorso dopo un’alluvione

Il nodo manutenzioni: l’imponenza dell’evento meteo del 2010, e di altri succedutisi negli ultimi anni, non l’ha mai messa in discussione nessuno, ma all’indice finirono pure le insufficienti manutenzioni. Servono argini liberi da arbusti che tolgono spesso metri di portata, alvei puliti che mettono al riparo dal trascinamento a valle di ogni sorta di detrito ma anche alvei alleggeriti dal materiale sedimentato che, pure, toglie spazio all’acqua: mantenerli così era un problema ieri, lo è anche oggi perché le manutenzioni rimangono ancorate alle risorse che la Regione Veneto gira al Genio civile. Se l’estate è stata operativa per mezzi e uomini del Consorzio di bonifica Alta pianura veneta, impegnato in numerosissimi cantieri nei 30 comuni veronesi di sua competenza, non si può dire altrettanto per il Genio civile. Con settembre, però, qualcosa dovrebbe muoversi per i corsi d’acqua nel settore nord orientale della provincia di Verona e per l’Alpone: un progetto di ottobre 2017 prevede interventi diffusi di manutenzione idraulica, compreso il taglio della vegetazione e pulizia dell’alveo in vari tratti dell’Alpone. I lavori sono già appaltati e si attende il perfezionamento del contratto.

P.D.C.

Suggerimenti