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La Valliflor raddoppia la produzione

Erano molti i sindaci presenti a porte aperte alla Valliflor DIENNEFOTO
Erano molti i sindaci presenti a porte aperte alla Valliflor DIENNEFOTO
Erano molti i sindaci presenti a porte aperte alla Valliflor DIENNEFOTO
Erano molti i sindaci presenti a porte aperte alla Valliflor DIENNEFOTO

Una «fabbrica verde» che giusto giovedì ha redistribuito su sette Comuni dell’Est veronese 400 mila euro di utili: è la Valliflor, l’azienza pubblico-privata di Villabella di San Bonifacio che nella stessa giornata ha aperto le porte anche ai cittadini a conclusione dei lavori di potenziamento. Valliflor si occupa di trattamento del verde e fanghi di depurazione biologica che arrivano da impianti del Veneto e del Trentino Alto Adige per la produzione di ammendante agricolo. È una società composta per il 51% dal Consorzio Le Valli (lo storico consorzio costituito dai Comuni di San Bonifacio, Monteforte d’Alpone, Soave, San Giovanni Ilarione, Montecchia di Crosara, Roncà e Cazzano di Tramigna) e, per il restante 49% di parte privata, da Giorgio ed Alberto Tenzon. Il porte aperte di giovedì è arrivato a conclusione di lavori andati avanti su due fronti: il primo, quello della viabilità, con la realizzazione di una nuova strada che collega la Valliflor con la strada Porcilana sollevando l’abitato di Villabella dall’impatto del via vai dei mezzi pesanti. L’altro con l’ampliamento dell’impianto (che ha una superficie complessiva di 44.800 metri quadrati, 12.700 dei quali coperti), che vede passare la propria capacità produttiva da 37 mila tonnellate a 64.500 e che sposa lo sviluppo con sistemi tecnologici di riduzione dell’impatto ambientale delle lavorazioni. «Investimento di oltre 2 milioni» ha spiegato il presidente Gabriele Marini, «metà dei quali per la nuova strada, collegamento necessario soprattutto a tutela della salute e della sicurezza dei cittadini di Villabella. Solo dopo averlo realizzato ci siamo concentrati sull’impianto. Essere qui oggi è merito dei sindaci che hanno sposato l’interesse pubblico e la tutela dei cittadini all’efficienza e alla capacità del privato». Una sinergia destinata, per il 2021, a dare ulteriori frutti: «Stiamo vagliando alcune proposte per la copertura fotovoltaica di parte dei capannoni», si è fatto scappare a fine inaugurazione Marini, «l’investimento non sarà inferiore ai 700 mila euro». Proprio sul felice matrimonio tra pubblico e privato hanno posto l’accento tutti: «Sono stati i sindaci gli artefici di questa rinascita», ha sottolineato Giampaolo Provoli, presidente del Consorzio Le Valli nonché sindaco di San Bonifacio, «perché non sarebbe serio per un amministratore pensare ai rifiuti come cosa buona solo se se li gestiscono altri. Oggi si è fatto il primo passo perché un impianto con queste caratteristiche potrebbe essere di interesse per il Consiglio di bacino Verona nord (che si occupa di rifiuti, ndr) e pure per Acque veronesi (la società di gestione dell’acqua, ndr) dai quali potrebbero arrivare altre risorse». Un accenno che Provoli ha fatto davanti ad Elisa De Berti, assessore regionale ai lavori pubblici presente con la consigliera Orietta Salemi in rappresentanza della Regione, «in vista della nuova legge regionale sulla ridefinizione degli ambiti». Per il presidente della Provincia Manuel Scalzotto questa realtà è esempio di «efficacia a beneficio per tutta la comunità e la Provincia, chiamata a concedere l’autorizzazione ambientale integrata, sposa anche la visione che sta dietro questo intervento». Tanto De Berti quanto il senatore Massimo Ferro, poi, hanno citato Valliflor come «esempio di strategia concreta di territorio capace di farne gli interessi, esempio di sinergia pubblico-privato che nella nostra provincia potrebbe essere seguito per gestire altre situazioni». Poi si è svolta la visita alle diverse aree dell’impianto e forse i più interessati sono stati i cittadini presenti, quelli che convivono con gli odori e con le mosche che, data la tipologia di rifiuto trattato, non mancano: riconosciuto l’impegno per ridurre i disagi li hanno per altro ribaditi. E Marini, quanto alle mosche, si è impegnato ad interventi di disinfezione ogni 5-6 giorni per migliorare la situazione. • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Paola Dalli Cani

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