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Il tema

«Gli alunni mangeranno in classe»

Un consiglio comunale quello tenutosi venerdì 24 luglio in presenza a Mezzane con all’ordine del giorno quasi esclusivamente problematiche legate al bilancio. Il sindaco Giovanni Carrarini, in coda al Consiglio, ha assicurato che sul territorio mezzanese, sia nelle due case di riposo che nel resto del paese, non si riscontrano più casi di Covid-19 e che la situazione è tenuta sotto controllo. Anche per quanto riguarda la prossima riapertura delle scuole il primo cittadino ha garantito che, assieme a Marina Abbazia, dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo Don Lorenzo Milani di Lavagno, di cui anche le scuole di Mezzane fanno parte, sta lavorando per garantire gli spazi necessari agli scolari. Per quanto riguarda la mensa il sindaco ha annunciato che gli alunni consumeranno il pranzo nella stessa aula in cui faranno lezione ed utilizzeranno pasti monouso preparati e confezionati da una ditta esterna. Così lo spazio di quella che nel passato era la sala mensa verrà utilizzato per altre aule.

 

La seduta consiliare si era aperta con la lettura da parte di Germano Burro, capogruppo della minoranza Progetto Comune, di una dichiarazione in cui denunciava che, «fin dal suo insediamento la maggioranza ha sempre dimostrato scarso rispetto nei confronti della sostanza e dello spirito delle regole democratiche» escludendo di fatto ogni dialogo con la minoranza stessa. A conferma delle proprie parole, Burro ha ricordato la differenza di quanto avviene per le riunioni della Giunta e del Consiglio comunale: «La Giunta si riunisce ancora «in modalità di videoconferenza mentre nessuno può seguire le riunioni della giunta». Veramente risibili, secondo la minoranza, le motivazioni relative alla privacy portate dal sindaco a giustificazione di questa scelta. Burro ha rincarato ancor più la dose delle accuse affermando che la maggioranza «non ha mai dato modo alla minoranza di partecipare alla vita comunale, anzi l’obiettivo sembra quello contrario, cioè di escluderla da ogni momento di confronto». Lo conformerebbe anche il fatto che l’Amministrazione ha bocciato la richiesta avanzata da Progetto Comune di realizzare una Commissione consiliare per contrastare la grave emergenza Covid che ha interessato Mezzane. Ed anche dal fatto che il sindaco non ha mai preso le distanze dagli attacchi che alcuni fra i suoi familiari hanno rivolto al capogruppo della minoranza anche durante un consiglio comunale a cui i rappresentanti di Progetto Comune non avevano partecipato per protesta di fronte alle chiusure dell’Amministrazione. Ancora più grave per Burro è il fatto che la maggioranza neghi alla minoranza la possibilità di accedere ai dati di sintesi del protocollo comunale per conoscere i movimenti in entrata ed in uscita delle pratiche dal municipio. Ben tre i dinieghi che la minoranza avrebbe ricevuto in merito dal novembre scorso ad oggi con motivazioni ritenute del tutto pretestuose. «Diversi legali», ha affermato Burro, «ci hanno consigliato a questo punto di presentare ricorso al Tar. Ma noi abbiamo scelto di non imboccare questa strada che impegnerebbe il Comune a stanziare almeno 5.000 euro dei contribuenti di Mezzane per una causa che è, nella sostanza, persa in partenza per il Comune». Una causa che non serve, soprattutto in questa contingenza legata al Covid-19. «La vera questione è questa, infatti: con i soldi sprecati per queste cause, con l’infinita storia del Pat (e i compensi a dei progettisti) e con la farsa della vendita delle ex scuole elementari di Castagnè, Mezzane avrebbe oggi una palestra. Invece, anche le opere finanziate e progettate, sono ferme». Di fronte a queste dichiarazioni il sindaco ha preferito non replicare e ha dato subito avvio alla trattazione dell’ordine del giorno. •

G.CO.

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