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Gandini e Shahine corrono ai ripari

La rimozione dalla vetrina del Comitato elettorale di Shahine
La rimozione dalla vetrina del Comitato elettorale di Shahine
La rimozione dalla vetrina del Comitato elettorale di Shahine
La rimozione dalla vetrina del Comitato elettorale di Shahine

Vetrine elettorali «disoscurate» dalla polizia locale a Legnago. I gruppi che sostengono i candidati sindaci Riccardo Shahine e Silvio Gandini sono corsi ai ripari dopo il blitz compiuto nei giorni scorsi dagli agenti del distretto Basso Adige nelle sedi dei rispettivi comitati. In base alle ultime disposizioni emanate dalla Prefettura, infatti, i vigili urbani avevano rilevato presunte irregolarità legate alla presenza di manifesti e insegne relative ai due candidati. Gli agenti avevano così apposto dei cartelli indicanti la «propaganda elettorale abusiva» sia sulla vetrata del circolo del Pd di via Minghetti, sede di Gandini, che su quelle del quartier generale di Shahine, in via Avrese. I collaboratori di Gandini, quindi, hanno tolto i manifesti con il volto dell'ex sindaco che si è rimesso in corsa in questa tornata elettorale, ottenendo dai vigili la rimozione degli avvisi che «oscuravano» le loro vetrine. «NOI SIAMO per la correttezza e la legalità», commenta Gandini, «e ci eravamo informati preventivamente sulla propaganda elettorale. Ritenevamo di essere nel giusto, pertanto non c'era alcuna volontà di trasgredire la legge». Per ottenere a loro volta che loro vetrine in via Avrese venissero «disoscurate», i responsabili del comitato di Shahine, la cui candidatura è appoggiata dalle lista di Forza Italia, «Prima Legnago» e «Viva Legnago per l’autonomia del Veneto», hanno deciso invece di ricorrere alla Prefettura, contestando l'interpretazione della norma effettuata dagli agenti. «CON IL COMANDANTE della polizia locale», rilevano i mandatari elettorali di Shahine, «si era concordato lo spegnimento del monitor grande, mentre quello piccolo, che riportava solo i simboli dei partiti e delle liste, come previsto dalla circolare prefettizia, poteva restare acceso. Inoltre, prima dell'uscita dei vigili, dal Comune non ci era mai stata inviata la circolare prefettizia con le restrizioni sulla pubblicità elettorale». Il comitato, quindi, ha ottenuto la rimozione dei cartelli indicanti il presunto abuso, riaccendendo soltanto lo schermo con i loghi dei partiti che sostengono Shahine. Dal canto suo, Luigi De Ciuceis, comandante della polizia locale, puntualizza: «Le indicazioni di propaganda elettorale abusiva sono state rimosse dai nostri agenti in contraddittorio con gli interessati. La polizia locale non ha commesso alcun errore e, in ogni caso, tutti gli incartamenti verranno inviati alla Prefettura. Deve essere però ben chiaro che dallo scorso 26 aprile i volti dei candidati possono apparire soltanto sugli appositi tabelloni destinati alla propaganda elettorale». •

Fabio Tomelleri

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