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Il caso

Casapound, festa
nazionale a Roncà
Scoppia la polemica

Il caso
Il sottopasso a Roncà imbrattato (Amato)
Il sottopasso a Roncà imbrattato (Amato)
Il sottopasso a Roncà imbrattato (Amato)
Il sottopasso a Roncà imbrattato (Amato)

Una delle pareti del tunnel di Roncà tappezzata di manifesti di BloccoStudentesco, il movimento nato 13 anni fa in Casapound, l’altra imbrattata con alcune scritte con lo spray nero firmate Casapound: è così che i roncadesi che domenica mattina sono andati a messa hanno trovato, attraversandolo, il tunnel pedonale su piazza Marconi.

 

Sono stati cinque giovani militanti di Casapound a provvedere, nel primissimo pomeriggio di lunedì, alla rimozione dei manifesti e alla cancellazione delle scritte. É infatti al responsabile della festa "Direzione rivoluzione!", la festa nazionale di Casapound che si aprirà domani a Santa Margherita, che il sindaco Lorenzo Ruggeroni ha segnalato il fatto chiedendo, a prescindere dalla paternità del gesto, il ripristino dello stato dei luoghi entro la sera di lunedì.

Il movimento politico ha infatti scelto gli spazi della pizzeria «La Fenice» di Santa Margherita (e non dall’agriturismo Nido d’aquila che, come ieri ha spiegato il proprietario della Fenice, sta dietro lo stesso cancello ma è chiuso e dunque è estraneo alla cosa) per la festa privata e a invito che mobiliterà anche esponenti politici nazionali, come La Russa o Pillon, ma anche locali come il senatore e assessore comunale di Verona Bertacco.

Una festa contro la quale hanno avviato una protesta gli antifascisti del Movimento 17 dicembre e contro la quale si sono schierati i sindacati provinciali di Cgil, Cisl e Uil: «Chiediamo al Prefetto di Verona e a tutte le associazioni democratiche di vigilare ed impedire che tali iniziative abbiano luogo affinché i valori della Costituzione siano salvaguardati dalle scorribande di alcuni facinorosi».

 

«È una festa privata, ad invito, il Comune non c’entra e non può far nulla. A me è stato solo comunicato dagli organizzatori che c’era il via libera di Prefettura e Questura, che le persone saranno tra le 400 e le 800», ha spiegato il sindaco leghista di Roncà Lorenzo Ruggeroni.

Di tenore completamente diverso il commento del titolare della pizzeria, raggiunto al telefono: ha sottolineato che si tratta di una festa privata, che ci sono tutte le autorizzazioni e che dunque, parafrasando, meglio sarebbe che chi ne è fuori si facesse gli affari propri, dai giornalisti a chi la pensa in maniera diversa, perché i problemi arrivano da fuori non da chi sarà suo ospite. 

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