<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">

Casa di riposo, progetti e tante perplessità

Il municipio di Lavagno: nella sala consiliare l’incontro pubblico sul progetto di nuova Rsa
Il municipio di Lavagno: nella sala consiliare l’incontro pubblico sul progetto di nuova Rsa
Il municipio di Lavagno: nella sala consiliare l’incontro pubblico sul progetto di nuova Rsa
Il municipio di Lavagno: nella sala consiliare l’incontro pubblico sul progetto di nuova Rsa

C’è la disponibilità di venire incontro alle richieste dei cittadini di Lavagno da parte della cooperativa Valore vita Codes, proprietaria dell’area vicina al nuovo polo scolastico di San Pietro di Lavagno, sulla quale è destinata a sorgere una Residenza sociale assistita. Ma ci sono anche precise disposizioni amministrative della Regione Veneto a cui sempre la proprietà deve ottemperare proprio nella realizzazione del progetto. E ci sono anche altri aspetti di carattere economico che non vanno sottovalutati. Queste le esigenze divergenti fra loro, ma, a quanto sembra, non inconciliabili, emerse nel corso della assemblea pubblica tenutasi nella sala consiliare del municipio di Lavagno. Nelle parole introduttive della serata, il sindaco Marco Padovani ha ricordato di aver ricevuto qualche tempo fa una lettera accompagnata da una raccolta di firme da parte dei suoi cittadini i quali gli manifestavano le loro perplessità nei confronti della imponente costruzione che verrà realizzata su di una superficie di 16mila metri quadri di terreno, posto tra via Scolara e via Palazzina, dove verrà realizzata una casa di riposo per ospitare 120 persone, di cui 60 autosufficienti e 60 non autosufficienti, una comunità educativa per 10 ragazzi (Cer) e anche un centro diurno per disabili. Le medesime perplessità legate all’altezza dei fabbricati e alla carente viabilità della zona, unita alla mancanza di parcheggi, erano state ribadite anche nel corso di un’assemblea pubblica che l’amministrazione comunale aveva tenuta a San Pietro. L’aggiudicazione dell’area alla cooperativa Valore vita Codes risale all’ottobre del 2019 con l’amministrazione dell’ex sindaco Simone Albi. Più di 9 milioni di euro la somma che la cooperativa intende impiegare per realizzare questa struttura dotata delle tecnologie più recenti. In essa, a regime, troveranno lavoro circa 60 persone. Ben tre i progetti di costruzione realizzati dalla cooperativa ed illustrati nel corso della serata dall’architetto Giancarlo Ghinello. Progetti che tengono conto dell’impatto ambientale nei confronti delle altre costruzioni esistenti nella zona, nei confronti del paesaggio e della morfologia del territorio che dall’inizio della proprietà al confine presenta un dislivello di ben 4 metri, cosa adoperata per ridurre visivamente l’impatto in altezza delle costruzioni. Ghinello ha tenuto ancora a sottolineare che un terzo dell’area acquistata dalla cooperativa sarà parco aperto alla comunità. Nessuno dei tre progetti, però, ha conquistato il gradimento di tutti i presenti. Il consigliere comunale di minoranza Massimo Moro ha affermato che quella dell’amministrazione Albi di sistemare in questa zona la nuova Rsa è stata «una scelta scellerata perché il luogo non è adatto al suo insediamento per le caratteristiche abitative del posto e per una viabilità del tutto inadeguata». Perplessità sulla convenienza dell’inserimento della Rsa nel territorio di Lavagno sono stata sollevate da alcuni altri interventi tanto da indurre Margherita Benini, dipendente comunale, ad esclamare che «Lavagno appare una terra di conquista». «Questa struttura», ha precisato Alberto Ruggeri, presidente della cooperativa Codes, riprendendo anche un’eguale sottolineatura di Moira d’Agostino, responsabile di Codes Veneto, «è voluta in questa zona da una precisa scelta della Regione Veneto, che la reputa necessaria». Affermazione quest’ultima messa in dubbio da Maria Antonia Prioli, assessore alla sanità del Comune di Lavagno che ha chiesto se ci sia davvero una necessità di una nuova Rsa, visto che le case di riposo esistenti hanno ancora posti disponibili. «Noi guardiamo avanti», le ha risposto il presidente della Codes, «perché le necessità aumenteranno con l’allungamento della prospettiva di vita». «Rilevo», ha ammesso alla fine Padovani, «che le perplessità dei cittadini sembrano non aver ricevuto adeguata risposta. Per questo continuerò gli incontri con la proprietà per arrivare a una soluzione più positiva possibile, tenendo conto, come ha sottolineato l’architetto Ghinello, che la cooperativa vuole realizzare il progetto nel minor tempo possibile, ricorrendo a quanto prevede il Permesso di costruire convenzionato che abbrevia di molto i tempi tecnici necessari. Ma non mi farò condizionare solo da questo». •

Giuseppe Corrà

Suggerimenti