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Arriva il monumentale film «Shoah»

Il regista Claude Lazmann che ha raccolto moltissime testimonianze
Il regista Claude Lazmann che ha raccolto moltissime testimonianze
Il regista Claude Lazmann che ha raccolto moltissime testimonianze
Il regista Claude Lazmann che ha raccolto moltissime testimonianze

Per celebrare il «Giorno della memoria», il Comune di Lavagno propone, per lunedì 27 gennaio, alle ore 20.30, nella sala civica di San Pietro, la visione di alcune parti del monumentale documentario intitolato semplicemente «Shoah», realizzato da Claude Lanzmann, regista, sceneggiatore e produttore cinematografico francese. La serata sarà condotta dai professori Riccardo Mauroner e Camilla Tinelli, entrambi insegnanti al liceo statale «Agli Angeli» di Verona, la seconda anche del liceo artistico statale, sempre di Verona. Lanzmann aveva iniziato a lavorare a questa sua opera nel corso dell’estate del 1974 e per portarla a termine impiegò ben undici anni, ottenendo una pellicola, girata in Polonia, proprio nei luoghi in cui i nazisti perpetrarono il genocidio degli ebrei e massacrarono moltissime altre persone, minoranze etniche e disabili compresi. Il documentario dura ben 9 ore e mezzo. Nel docufilm vengono intervistati i sopravvissuti, compresi i membri dei Sonderkommandos (gli speciali gruppi di deportati, per la maggior parte di origine ebraica, obbligati a collaborare con le autorità naziste all’interno dei campi di sterminio), le ex SS e la gente del luogo. Un’opera grandiosa, per la documentazione storica che contiene, ma anche di grande impatto emotivo. L’obiettivo dell’autore era quello di non offrire allo spettatore alcun tipo di rassicurazione e, nello stesso tempo, era quello di mettere in scena il dolore provato dagli intervistai al momento del ricordo degli orrori subiti o compiuti. Il documentario di Lazmann contiene anche un ampio intervento dello storico americano Raul Hilberg, uno dei massimi esperti della storiografia dell’Olocausto. Conoscere i perché di questa storia, veramente accaduta, affinché non si possa più ripetere è l’obiettivo della legge numero 211 del 20 luglio 2000 che istituiva il «Giorno della memoria», fissandolo il 27 gennaio, al fine di «ricordare la Shoah (lo sterminio del popolo ebraico), le leggi razziali, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei, gli italiani che hanno subito la deportazione, la prigionia, la morte, nonché coloro che, anche in campi e schieramenti diversi, si sono opposti al progetto di sterminio e, a rischio della propria vita, hanno salvato altre vite e protetto i perseguitati». •

G.C.

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