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Abitanti contro l’idea del sottopasso

Uno dei progetti per l’incrocio della Madonnina
Uno dei progetti per l’incrocio della Madonnina
Uno dei progetti per l’incrocio della Madonnina
Uno dei progetti per l’incrocio della Madonnina

Due nuove proposte sull’incrocio della Madonnina finiscono sul tavolo del sindaco di Monteoforte d’Alpone Roberto Costa. Ma è l’ipotesi del sottopasso della strada provinciale 17, con dirottamento sul quartiere Aldo Moro del traffico verso il paese, a mettere in allarme i residenti. «È solo una delle proposte che sono arrivate allargando la valutazione del problema viabilistico sia con i gruppi di minoranza che con i sindaci della valle. Sono idee e soluzioni tecniche alternative al nostro progetto», chiarisce Giuseppe Salvaro, delegato ai Lavori pubblici, «che gireremo alla Provincia la quale sarà chiamata a valutarle sotto il profilo tecnico. Queste cose le spiegheremo direttamente ai frontisti del quartiere Aldo Moro che abbiamo invitato in municipio venerdì sera». La proposta sotto i riflettori è quella presentata da Andrea Savoia, consigliere di Tradizione nel futuro. Piace a molti, meno ai montefortiani direttamente interessati. In sostanza, «gli automobilisti provenienti da San Bonifacio-Soave che sono diretti verso il centro di Monteforte sarebbero dirottati nella viabilità esistente del centro Le Coccinelle e poi, tramite un sottopasso della Sp 17, raggiungerebbero il quartiere Aldo Moro per continuare su viale Europa. In questo modo», spiega Savoia, «si eviterebbe sia l’attraversamento della Sp 17 per chi va verso il centro del paese e per i residenti del quartiere Aldo Moro, nel caso dovessero recarsi a Nord del paese o in Val d’Alpone. La viabilità interna al quartiere non verrebbe modificata perché sarebbe accessibile solo ai frontisti/residenti». È la soluzione low cost, perché a fronte della disponibilità della Provincia ad investire fino ad un milione di euro nella originaria proposta della nuova rotonda presupporrebbe una spesa dimezzata, e di rapida attuazione. Un’idea che Savoia inserisce comunque in un progetto più ampio che contempla il completamento del collegamento tra il quartiere Pertini ed il quartiere Ferroli da un lato e la realizzazione di una variante alla Sp 17 dall’altro. Anche Teresa Ros, consigliere di Monteforte si può fare, ha chiesto aiuto a un tecnico per elaborare una proposta che tenesse conto di sicurezza dell’attuale rondò, dell’esigenza di ridurre il traffico a Monteforte e di garantire vivibilità a centro e quarteri, snellire la viabilità ma anche «affermare il diritto di Monteforte a non essere da solo a pagare i costi economici, sociali e ambientali del passaggio di migliaia di veicoli di altri comuni», spiega Ros. Di qui la proposta «di largo respiro spaziale e temporale» tratteggiata dall’ingegner Ermanno Gaiga: «Lo slittamento a Sud della rotonda in cui far confluire una strada di gronda parallela all’autostrada sulla quale inserire una nuova strada che, scendendo dalla Val d’Alpone, si posizioni ad Est di Monteforte». Accanto a questo si propone di sperimentare l’installazione di un semaforo per chi, arrivando da San Bonifacio, vuole raggiungere Monteforte o Soave, ed un semaforo corrispondente in uscita dalla valle: immediata, infine, dovrebbe essere la ricalibratura del semaforo di piazza Martiri sulla Sp 17 ed il divieto di tagliare dal ponte Drio Piazza per il centro, in direzione Nord-Sud, nelle ore di punta. Proposta «faronica» dal punto di vista della spesa (una decina di milioni almeno), ma che si potrebbe affrontare coinvolgendo i Comuni della valle ma anche la Regione e l’autostrada. Le tre proposte, su iniziativa del Comune di Monteforte (che come prossimo passo procederà alla verifica dei flussi del traffico per arrivare a una modellazione informatizzata sulle diverse ipotesi) passano ora alla Provincia. •

Paola Dalli Cani

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