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Salvataggio insieme ai pompieri

Due sportivi recuperano una pecora
che stava annegando nel canale Biffis

Salvataggio insieme ai pompieri
Antonio Schembra, a destra, con Fabio Guerra e la pecora salvata
Antonio Schembra, a destra, con Fabio Guerra e la pecora salvata
Salvata pecora nel Biffis

Due sportivi salvano una pecora che stava annegando nel canale Biffis. Antonio Schembra e Fabio Guerra, entrambi 59 anni, il primo pensionato di San Massimo a Verona e il secondo pilota di linea residente a Pescantina, stavano percorrendo la ciclabile che costeggia il canale quando il loro sguardo è stato attratto da un animale che veniva trascinato dalla corrente. Il primo a vederlo è stato Schembra.

 

L'AVVISTAMENTO.«Quasi tutte le mattine vado a correre sulla ciclabile», spiega. «Arrivato all’altezza del Chievo ho visto una pecora che nuotava da una riva all’altra cercando disperatamente di uscire dal canale, ma le pareti sono di cemento, è impossibile farlo. Ho pensato: «Se non faccio qualcosa muore». Così si è messo a correre (lui è un maratoneta) seguendo la corrente e ha attraversato il primo ponte che ha trovato per avvicinarsi alla pecora. Ha strappato dei rami ed è riuscito ad avvicinarla all’argine dove c’era la scaletta metallica d’emergenza. Intanto ha chiesto a un ciclista di passaggio di chiamare i vigili del fuoco.

 

IL SALVATAGGIO.«Tenendomi con una mano a uno scalino, con l’altra ho afferrato la pecora, ma la corrente la trascinava, l’acqua era gelida e la mano perdeva sensibilità. Dopo quindici minuti ho capito che non ce l’avrei fatta ad aspettare così l’arrivo dei pompieri». La situazione però non era sfuggita a un altro ciclista, colpito dallo strano atteggiamento del podista che correva strappando rami. «Solo dopo, guardando l’acqua, ho visto galleggiare la pecora. Allora sono corso al primo ponte, l’ho attraversato, ho lasciato la bici e ho raggiunto l’uomo che avevo visto correre lungo l’argine. Era accovacciato sulla scaletta e teneva la pecora, ma non ce la faceva più, così gli ho dato il cambio».

 

Ma la situazione restava critica. Tirarla su sembrava impossibile, perché l’animale, parecchio grande, così bagnato era pesantissimo ed era cinquanta centimetri più in basso rispetto all’argine. Guerra però non si è perso d’animo. L’ha afferrata con due mani e dopo tre tentativi, con l’aiuto di Schembra e di una forza amplificata dall’emergenza, è riuscito a tirarla fuori dall’acqua. «Abbiamo rischiato di finire anche noi nel canale, ma non potevamo lasciarla morire così», spiegano.

 

I POMPIERI. «Nel frattempo sono arrivati i vigili del fuoco di Verona a bordo di un gommone e hanno caricato la pecora che schiumava dalla bocca e tremava. «Speriamo almeno che non finisca al forno con le patate dopo tutta la fatica che abbiamo fatto per salvarla», ha commentato Schembra. L’animale era marchiato e i vigili del fuoco l’hanno riconsegnato al proprietario. La povera pecora la notte precedente alla caduta nel Biffis aveva partorito due agnellini nella zona di San Vito al Mantico. Il mattino dopo il pastore itinerante dice di averle dato dei farmaci. L’animale, dopo una brutta notte, scosso dagli eventi e con la febbre alta, è poi finito pure nel canale.

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