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Una targa ricorda l’esodo e le foibe

Nidia Cernecca scopre la targa con il sindaco Sboarina
Nidia Cernecca scopre la targa con il sindaco Sboarina
Nidia Cernecca scopre la targa con il sindaco Sboarina
Nidia Cernecca scopre la targa con il sindaco Sboarina

Una cerimonia toccante, vissuta da un pubblico di cittadini, residenti, componenti di associazioni culturali, sportive, di volontariato e d’arma. C’era l’anima del quartiere di Santa Lucia, ieri mattina, in piazza Martiri d’Istria, Fiume e Dalmazia, dove è stata scoperta la nuova targa che ricorda il dramma delle foibe e degli esuli istriani, fiumani e dalmati che durante e dopo la seconda guerra mondiale abbandonarono le loro terre e case, scappando dalle persecuzioni titine, dando un chiaro segno di appartenenza a un’Italia che poi non li accolse a braccia aperte. La scelta del luogo non è un caso, in un quartiere che ha iniziato a celebrare quella pagina di storia, per decenni dimenticata, prima ancora che la legge del 2004 ne imponesse il ricordo. Qui c’è un monumento con una pietra che la circoscrizione si premurò di andare a prendere in Istria. La targa è stata scoperta ieri dal sindaco Federico Sboarina in occasione delle celebrazioni per il Giorno del Ricordo che si celebra il 10 febbraio. Oratore ufficiale, l’onorevole Roberto Menia, primo firmatario della proposta di legge che istituì la giornata. Con loro c’era Nidia Cernecca, presidente dell’Associazione nazionale congiunti deportati italiani in Jugoslavia infoibati, scomparsi e uccisi (Ancdj), orfana di padre brutalmente assassinato in quegli anni cupi, e promotrice della posa della targa. «Queste celebrazioni», ha detto il sindaco, «hanno l’obiettivo di conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo e della più complessa vicenda del confine orientale. Una pagina che era stata cancellata. Allo stesso modo, siamo impegnati a favorire il dialogo per permettere a istituzioni, associazioni e scuole di unirsi nel ricordo di quei terribili avvenimenti». L’assessore Marco Padovani ha deposto una corona d’alloro col presidente della Quarta circoscrizione Carlo Badalini. Alla cerimonia c’era il deputato Diego Zardini (Pd) e l’europarlamentare Paolo Borchia (Lega), la presidente della Seconda circoscrizione Elisa Dalle Pezze, rappresentanti dei Comuni di Zevio, Desenzano, Manerba, Ghedi e Vobarno e gli studenti delle medie Manzoni. Domani la cerimonia istituzionale sarà al cimitero monumentale. Alle 10.30 sarà celebrata la messa e sarà posta una corona d’alloro al cippo degli esuli. Il 13 febbraio, alle 17.30, al Polo Zanotto, il professore Renato Camurri ospiterà lo storico Raoul Pupo per la conferenza «Da Oberdan a Vergarolla: logiche della violenza alla frontiera adriatica». •

M.V.A.

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