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Sblocca Italia per il risiko del centro

Subito lo Sblocca Italia per uno...Sblocca Verona. Per rilanciare il centro storico. Per dotarlo di nuovi servizi e attività economiche, come un albergo da 140 stanze, un centro congressi con sala da 900 posti, wine-bar per vini italiani di alta qualità. E poi laboratori artistici e musei che raccontino la città e un Urban center, un luogo in cui i veronesi possano incontrarsi per conoscere i piani di trasformazione urbanistica e confrontarsi con chi li realizza. La regia, però, deve restare in mano al Comune. Parte il conto alla rovescia, a Palazzo Barbieri, dopo l’illustrazione pubblica di venerdì al Capitanio (L’Arena di ieri), del masterplan dell’architetto Marino Folin sulla riconversione dei palazzi ex Unicredit, ormai non più utilizzati dai dipendenti - tranne una parte di uno in via Garibaldi 1 - trasferiti agli ex Magazzini Generali. «Attraverso il decreto Sblocca Italia, con un percorso più veloce in deroga alle procedure urbanistiche, modificheremo la destinazione d’uso dei palazzi Unicredit da uffici ad alberghiero e commerciale, per fare in modo che si possano progettare i nuovi insediamenti», dice l’assessore all’urbanistica Ilaria Segala. «Ci sarà un passaggio in Giunta e in Consiglio comunale». Gli edifici occupano 55mila metri quadrati di immobili tra via Garibaldi e via Forti, via Emilei, via San Mamaso, piazzetta Monte, di proprietà della Fondazione Cariverona, come del resto Castel San Pietro, i palazzi del Capitanio e Forti. Come? Folin, lo ricordiamo - incaricato dal presidente di Cariverona Alessandro Mazzucco e dal direttore Giacomo Marino - prevede un City Hub polifunzionale, con centro congressi, accoglienza e spazi per prodotti enogastronomici, nelle ex sedi Unicredit in via Garibaldi 1 e 2 e a palazzo Franco-Cattarinetti, in via Rosa, dove sorgerà uno wine-bar con vini di qualità. «Tutt’ora c’è una norma che impedisce di aprire nuovi alberghi», spiega la Segala, «ma quello che verrebbe creato sarà di 140 camere, a fronti dei 1.150 posti letto attuali. Questo, come il centro congressi con sala da 900 posti e il centro benessere, riporterà gente in un centro che ha registrato un esodo di residenti e di centinaia di dipendenti di banca». Il nodo parcheggi? «Chi giungerà all’albergo o al centro congressi verrà in aereo o in treno, raggiungendo le strutture con i bus o con i taxi. Non ci saranno, comunque, nuovi negozi». Nel piano-Folin c’è poi un Lab-Urbs, un museo laboratorio della città, a Castel San Pietro, dove ci sarà la sezione dalla preistoria al periodo scaligero, e al Capitanio, tra le piazze dei Signori e Viviani, per la parte scaligera. Poi attività culturali e di alta formazione, a palazzo Forti. All’ex Monte di Pietà, in piazzetta Monte, ricerca e innovazione. Tutto idealmente collegato all’Arsenale, dove l’arte sarà centrale. Sui contenuti museali c’è già un tavolo tra Folin, la direttrice dei musei civici Francesca Rossi e altri studiosi. Segala: «Gli edifici Cariverona appartengono alla storia della città e questa è una grande occasione per rilanciare il centro. Con la regia del Comune». •

Enrico Giardini

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