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«Daspo fuori contesto»

Per la rissa al bar
vietato a 2 persone
anche lo stadio

«Daspo fuori contesto»
Volanti della Polizia in centro
Volanti della Polizia in centro
Volanti della Polizia in centro
Volanti della Polizia in centro

Daspo, cioè divieto di partecipare a manifestazioni sportive, per reati commessi lontano dallo stadio e che non hanno legami con il mondo dello sport: fra questi associazione di tipo mafioso, estorsione, incendio, rapine, spaccio di stupefacenti e rissa. Basta una condanna, o anche solo una denuncia, ricevuta negli ultimi cinque anni.

È una misura, chiamata «daspo fuori contesto» introdotta dal decreto sicurezza bis che per la prima volta è stata adottata anche a Verona.

 

Ad esserne colpiti un 39enne di Pescantina e un 41enne di Bussolengo, protagonisti di una rissa in un bar Verona. Dopo aver aggredito uno dei presenti provocandogli una distorsione al collo, si erano scagliati su un’altra persona rompendole un dito della mano.

Non paghi, avevano costretto con la forza un altro dei presenti a salire sul loro furgone nel tentativo di sottrargli il telefono.

 

Erano stati condannati entrambi a due anni di reclusione e 440 euro di multa, ora il questore di Verona Ivana Petricca ha disposto per i due anche un daspo di tre anni, perché allo stadio «condotte analoghe a quelle già commesse potrebbero comportare un rilevante rischio». Gli è stato anche vietato di possedere e utilizzare armi giocattolo o  spray urticanti.

Infine, nei confronti del trentanovenne, il questore ha disposto il divieto di accedere per due anni all’interno dell’esercizio pubblico in cui è stato commessa l’aggressione. 

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