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VICINI DI CASA innamorati

Paola e Michele: innamorati al balcone in attesa di incontrarsi

Paola Agnelli e Michele D'Alpaos
Paola Agnelli e Michele D'Alpaos
Paola Agnelli e Michele D'Alpaos
Paola Agnelli e Michele D'Alpaos

L’amore al tempo del coronavirus. Nasce all’improvviso. Nasce per caso. Nasce per gli intrecci di un destino che ha fatto conoscere Paola e Michele in una maniera a dir poco unica. Perché il “colpo di fulmine” è scattato per pura casualità, grazie ad un incontro tra i… balconi. Vicini di casa da sempre, i due non si erano mai conosciuti. Abitano entrambi in Borgo Santa Croce, in via Cimarosa. Trentanove anni lei, uno in meno lui. Tutti e due senza una relazione in sentimentale in corso.

 

L’INIZIO. Tutto è iniziato lo scorso 17 marzo, quando Lisa Agnelli, sorella di Paola, ha deciso di uscire sul balcone e mettersi a suonare il violino. Note lievi dentro a tempi grevi. Si fa anche questo per alleviare l’attesa e consumare la paura. Appuntamento alle diciotto. Sul balcone, quel giorno c’era anche Paola. Ritrovo tutt’altro che abituale per condomini e vicini. E qui inizia la storia d’amore ai tempi del coronavirus. Perché dall’altra parte della strada, circa a trenta metri di distanza, sul balcone dirimpettaio spunta Michele D’Alpaos. Pure lui attratto dalla musica e folgorato quasi subito dallo sguardo di Paola. Tra i due scatta il magnetismo. Michele cerca di capire come dare un nome a quel volto. La fortuna, che insieme al caso gioca un ruolo determinante, vuole che la sorella del ragazzo frequenti la stessa palestra di Paola. Il contatto c’è. La storia può iniziare. In maniera strana.

 

IL DESTINO. Ma incredibilmente travolgente. Isolati sì, ma baciati in fronte dal destino. Il balcone diventa territorio di silenziosi corteggiamenti. La distanza, all’apparenza incolmabile all’inizio, viene messa da parte dalla voglia di dare una svolta ad una storia che storia ancora non è. La curiosità non sfocia mai nell’ossessione. Ma la voce interiore che muove Michele diventa stimolo per cercare di trasformare quell’incontro casuale in qualcosa di molto più significativo. Tanto tempo per pensarci. Ma neanche troppo. Perché, a volte, certe occasioni passano veloci. Le prendi al volo o le perdi per sempre.

 

LA DEDICA. L’amore a prima vista decolla via Instagram. Benedetti social. Non ci fossero, i due avrebbero vissuto ataviche pene d’amore. Inizia il virtual carteggio. Fiumi di parole, fino a tarda notte. E la musica, complice perfetta. Perché non ci sono abbracci, non ci sono carezze. E il tempo della dolcezza e delle effusioni viene sostituito dall’appuntamento immancabile delle 18. Suonano i balconi. Michele srotola uno striscione per Paola e le dedica “Un giorno migliore” dei Lunapop. Ricordi di un’adolescenza che, improvvisa, è tornata a bussare alla porta dei due ragazzi. Paola contraccambia con un’altra dedica a distanza facendo suonare “Il mondo insieme a te” di Max Pezzali. Classici per chi l’amore lo sta vivendo con energia rock e in mano la plume di un romantico d’Ottocento. Il vortice d’amore avvolge e travolge. E diventa motivo di condivisione per chi, dai balconi, assiste alla nascita di questa tenera e singolare storia d’amore. Tutti sanno, tanti sorridono, arrivano pure applausi quando tra i due innamorati scatta l’aperitivo (sempre virtuale) delle 18.

 

LA MAGIA. Paola e Michele vivono una magia all’improvviso. Con i sospiri di chi, seppur fuori dall’adolescenza, sta provando quella strana e ottundente sensazione che inebria a tutte le età. I due, a dire il vero, si erano già incrociati cinque anni fa, ai banchetti di Santa Lucia in piazza Bra. Ma lì, Paola, aveva solo salutato la sorella di Michele. Non era il tempo, non era il momento. Il 22 marzo lo scambio dei numeri di telefono. Il primo passo lo ha fatto lei. Non funzionava Instagram. Impallato da Cupido forse. «Se vuoi ti lascio il numero, tanto sei fratello di una mia amica». I messaggi diventano promesse. L’ora d’aria delle diciotto diventa appuntamento immancabile per tutti e due. La fine dell’isolamento, dovuto all’emergenza del virus, non è più attesa spasmodica per ritorno alla vita, ma nel caso di Michele e Paola, l’occasione per il primo vero incontro, faccia a faccia, un metro di distanza. Si sono già detti tanto, mai tutto. Il primo messaggio che campeggia sulla loro bacheca ci regala il titolo di questa storia: «Potrei scrivere un libro: l’amore ai tempi del coronavirus». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Simone Antolini

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