<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Polemici Benini e Rotta e Businarolo

Ok a via Almirante,
bocciata via Gaber
Pd e M5S insorgono

Polemici Benini e Rotta e Businarolo
Giorgio Almirante e Giorgio Gaber
Giorgio Almirante e Giorgio Gaber
Giorgio Almirante e Giorgio Gaber
Giorgio Almirante e Giorgio Gaber

Riesplode la polemica a Verona per l’intitolazione di una via della città a Giorgio Almirante, già approvata nel marzo scorso dal Consiglio Comunale, e che adesso ha ottenuto il via libera dalla Commissione toponomastica.

 

«Il Comune di Verona dedica una strada a Giorgio Almirante, ma non a Giorgio Gaber» denuncia il consigliere comunale del Pd, Federico Benini. La commissione, accusa l’esponente Dem «ha approvato la proposta di intitolazione di una strada ad Almirante, avanzata lo scorso marzo dall’ala più estremista della maggioranza del sindaco Sboarina, che ruota attorno al consigliere Andrea Bacciga, mentre ha respinto la proposta di intitolazione di una strada all’artista Giorgio Gaber sostenuta dal capogruppo del Pd e approvata dalla stessa aula consiliare il 5 maggio successivo con larga maggioranza».  «L’unica motivazione della bocciatura di Gaber riportata nel verbale di commissione - spiega Benini -, attiene alla "mancanza di legame con il territorio". Peccato che alla Commissione fosse stato fornito l’elenco di tutti gli spettacoli teatrali che Gaber aveva fatto a Verona».

 

Sulla questione interviene anche la deputata Pd, Alessia Rotta: «Il Comune di Verona ne combina un’altra delle sue e prosegue nel tentativo di trasformare la città Medaglia d’Oro della Resistenza, nel laboratorio politico e culturale della peggior destra. E in questa precisa linea politica e amministrativa, si colloca la proposta di intitolare una strada a Giorgio Almirante, respingendo quella che indicava il nome di Giorgio Gaber. Ovviamente - aggiunge Rotta - la commissione che si è occupata dell’atto ha usato una serie di patetiche scuse come le eccezioni di territorialità, puntualmente smentite dalla lettura dei regolamenti comunali, per giustificare la sua scelta. La verità è che la giunta guidata da Sboarina ha un disegno molto preciso: fare di Verona la città dell’ultradestra italiana. Tutto il resto è secondario. Almirante non solo non ha rinnegato il fascismo ma è stato redattore della rivista La difesa della razza, firmatario del Manifesto della razza e ha aderito alla repubblica di Salò. Anche nella toponomastica la giunta veronese vuole dare il segno della discontinuità e della ormai palese alleanza con i movimenti di destra. La nostra Repubblica, nata dalla Resistenza, ha l’antifascismo come valore fondante. Nessuno pensi di poter riscrivere la storia», conclude.

 

Anche la veronese Francesca Businarolo (M5S), presidente della Commissione Giustizia della Camera commenta la questione: «Il sindaco Sboarina fa di tutto per non governare la città: in questa strategia della distrazione rientra anche la scandalosa scelta di intitolare una via della città a Giorgio Almirante, l’uomo che più di ogni altro ha rappresentato il fascismo nella Repubblica democratica. Verona non merita questa ferita e di subire le scelte di un sindaco che deve "pagare" il sostegno dei gruppi estremisti di destra alla sua giunta», conclude.

Suggerimenti