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Muore nella sua auto tra le fiamme

Forze dell’ordine sul luogo dell’incidente, l’auto si è scontrata con l’autocisterna   FOTOSERVIZIO DI LUIGI PECORAI vigili del fuoco impegnati a spegnere il rogo che ha avvolto l’auto su cui viaggiava Maria Loretta GuardiniUn momento dei rilievi
Forze dell’ordine sul luogo dell’incidente, l’auto si è scontrata con l’autocisterna FOTOSERVIZIO DI LUIGI PECORAI vigili del fuoco impegnati a spegnere il rogo che ha avvolto l’auto su cui viaggiava Maria Loretta GuardiniUn momento dei rilievi
Forze dell’ordine sul luogo dell’incidente, l’auto si è scontrata con l’autocisterna   FOTOSERVIZIO DI LUIGI PECORAI vigili del fuoco impegnati a spegnere il rogo che ha avvolto l’auto su cui viaggiava Maria Loretta GuardiniUn momento dei rilievi
Forze dell’ordine sul luogo dell’incidente, l’auto si è scontrata con l’autocisterna FOTOSERVIZIO DI LUIGI PECORAI vigili del fuoco impegnati a spegnere il rogo che ha avvolto l’auto su cui viaggiava Maria Loretta GuardiniUn momento dei rilievi

L’invasione della corsia opposta, lo scontro frontale e poi le fiamme che avvolgono l’auto senza lasciare scampo. Sono le prime immagini indelebili che si legano all’incidente avvenuto ieri, intorno alle 13.30, sulla strada statale 11 nel territorio del Comune di Sona e che è costato la vita a Maria Loretta Guardini, 69 anni, residente a Verona nella frazione di Ca’ di David. Sono immagini che sconvolgono, aggravate dall’odore di bruciato che permea il tratto della Verona-lago tra via Albarello di Sopra, la strada che porta a Palazzolo e via Platano, che invece porta a San Rocco e a San Giorgio in Salici. Le indagini sulle cause di quanto è avvenuto sono ancora in corso, ma da quanto trapelato sul posto, secondo i primi rilievi, la donna a bordo della sua Fiat Panda viaggiava in direzione Castelnuovo del Garda quando ha invaso la corsia di marcia opposta, andando a scontrarsi con un autocarro con silos di inerti. Inutili, purtroppo, le corse e la chiamata al 118 da parte di chi ha provato immediatamente a soccorrere la signora, perché era rimasta incastrata e per questo non è stato possibile tirarla fuori dall’auto in tempo. Maria Loretta Guardini, secondo i testimoni, era già priva di sensi prima che scoppiasse l’incendio. Questa circostanza, aggiunta al fatto che la donna era purtroppo incastrata all’interno della Panda deformata dall’impatto con l’autocarro, ha impedito alle persone presenti di trascinarla fuori dall’abitacolo prima che tutto precipitasse e scoppiasse l’incendio. Le fiamme sono divampate alcuni minuti dopo l’incidente, forse una decina in tutto, avvolgendo l’automobile e la signora rimasta al suo interno. I soccorsi sono arrivati il più velocemente possibile per tentare di prestare il loro aiuto a Maria Loretta Guardini, le forze impiegate sono state ingenti e rapide nella loro corsa: i vigili del fuoco del comando provinciale di Verona sono arrivati con quattro mezzi e 14 unità, tra cui anche la squadra proveniente dal distaccamento di Bardolino, per spegnere l’incendio che ha reso ancora più torrida l’aria di un pomeriggio d’estate silenzioso e tragico per una famiglia e per un’intera comunità. Quando le squadre dei vigili del fuoco sono arrivate sul posto, hanno trovato l’utilitaria alimentata a metano ormai completamente avvolta dalle fiamme. Hanno impiegato diverso tempo per spegnere il fuoco e per mettere in sicurezza l’area. Sulla macchina è stato adagiato un lenzuolo verde dal Suem 118, accorso nella speranza di riuscire a salvare una vita. I rilievi sono stati eseguiti dalla polizia stradale di Verona Sud, in supporto sono arrivati anche una pattuglia di carabinieri della stazione di Sommacampagna e gli agenti della polizia locale di Sona, per occuparsi della viabilità. Il conducente del camion che si è scontrato con la Panda guidata dalla signora Guardini ha dichiarato alle forze dell’ordine di essersi visto invadere la corsia di marcia dall’auto senza riuscire a fare nulla per evitare l’impatto. Sulla statale 11 ieri nel primo pomeriggio c’era molta gente, tra soccorritori, addetti ai lavori, forze dell’ordine, senza contare il traffico quotidiano di quella arteria, eppure il silenzio interrotto solo dal frinire delle cicale sembrava surreale. La strada è rimasta chiusa per diverse ore, i conducenti di macchine, moto, biciclette, camion e pullman che si sono trovati il nastro bianco e rosso e la lunga colonna di veicoli davanti, hanno optato per tornare indietro o deviare sulle strade secondarie per riuscire ad arrivare alle loro destinazioni. Il ripristino della viabilità regolare ha richiesto parecchio tempo. •

Adele Oriana Orlando

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