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Movida in centro, week end blindato

Venerdì scorso in Piazza Erbe, intorno all’una di notte la polizia locale ha bloccato il flusso di persone in uno dei luoghi storici della movidaI controlli della polizia locale in centro FOTO  MARCHIORI
Venerdì scorso in Piazza Erbe, intorno all’una di notte la polizia locale ha bloccato il flusso di persone in uno dei luoghi storici della movidaI controlli della polizia locale in centro FOTO MARCHIORI
Venerdì scorso in Piazza Erbe, intorno all’una di notte la polizia locale ha bloccato il flusso di persone in uno dei luoghi storici della movidaI controlli della polizia locale in centro FOTO  MARCHIORI
Venerdì scorso in Piazza Erbe, intorno all’una di notte la polizia locale ha bloccato il flusso di persone in uno dei luoghi storici della movidaI controlli della polizia locale in centro FOTO MARCHIORI

Enrico Santi Nuovo giro di vite sulla movida notturna: vietato consumare bevande alcoliche, fuori da bar e plateatici, dopo la mezzanotte. E quindi in piedi sul suolo pubblico nelle piazze o lungo le strade. Lo prevede l’ordinanza anti-assembramento firmata ieri dal sindaco che resterà in vigore fino a martedì. Il provvedimento era stato discusso, giovedì, durante il Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, convocato dal prefetto Donato Cafagna, e ha l’obiettivo di supportare le forze dell’ordine nel far rispettare il distanziamento fisico, a scopo precauzionale contro il contagio da Covid-19, soprattutto durante le ore serali e notturne. Quindi, durante la movida nelle vie del centro si può bere solo se seduti al tavolo, dalla mezzanotte in poi. Rispetto alla richiesta partita dal tavolo della Prefettura, in cui si raccomandava di far partire il divieto alle 23, Palazzo Barbieri ha deciso di ammorbidire la misura. Nella mattinata di giovedì il Cosp aveva fatto il punto su quanto successo la settimana scorsa, quando centinaia di giovani - e non - si erano riversati in piazza Erbe senza alcun rispetto delle distanze di sicurezza e senza indossare la mascherina. Una situazione che aveva spinto le forze dell’ordine a chiudere la piazza. Da qui la decisione di emanare un’ordinanza che vieti ai gestori dei locali di servire i clienti fuori dai plateatici dopo una certa ora, quando la piazza, dopo che molti locali hanno già chiuso i battenti, diventa un luogo di appuntamento di massa. La fascia oraria, quindi, più critica. In Prefettura erano stati indicati anche i luoghi a maggior rischio assembramento: piazza Erbe e i portichetti a San Tommaso in primis. La scadenza a martedì dell’ordinanza è allineata con il decreto ministeriale dell’11 giugno che vieta gli assembramenti. Norma la cui applicazione è di competenza della Prefettura. Il provvedimento ha una duplice funzione», spiega il sindaco Federico Sboarina. «La prima», prosegue, «è quella di aiutare le forze dell’ordine a far rispettare le norme e, quindi, di tutelare la salute pubblica. All’interno dei locali, infatti», sottolinea il sindaco, «gli esercenti fanno rispettare scrupolosamente i protocolli, il vero problema è semmai fuori, negli spazi pubblici oltre la competenza dei gestori». Le forze dell’ordine, ribadisce Sboarina, nell’illustrare l’ordinanza appena firmata, «controllano costantemente il territorio ma difficilmente possono essere ovunque ed è materialmente impossibile fare azioni capillari». Nel contempo, aggiunge, il provvedimento «crea l’occasione per far lavorare tutti gli esercizi commerciali e i molti plateatici concessi dal Comune in via eccezionale proprio per aiutare il settore a ripartire dopo il periodo di inattività durante la pandemia». La parola d’ordine, afferma il sindaco, è, quindi «sparpagliamoci, invece di assieparci tutti nello stesso posto». E spiega: «Sparpagliamoci nei molti locali della città e dei quartieri, seduti nei plateatici si attua il distanziamento pur restando in compagnia. Dopo i sacrifici fatti basta il rispetto di poche regole per continuare a godere della libertà e stare tutti in salute». •

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