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CARABINIERI

Il maggiore
Federico lascia
la nostra città

Raffaele Federico
Raffaele Federico
Raffaele Federico
Raffaele Federico

È rimasto a capo del Nucleo investigativo per quattro anni. Il maggiore Raffaele Federico, è uno di quegli ufficiali abituati a lavorare in silenzio, passando ore e ore dietro la scrivania a redigere atti dopo aver sentito decine di testimoni, piuttosto che in strada, a fare appostamenti, quando ha una pista da seguire che possa portare alla risoluzione dei casi. Talmente nell’ombra che anche il nostro sistema informatico, quando gli abbiamo chiesto l’articolo d’archivio che riportava la notizia di quando era arrivato a Verona, non ha saputo dare esiti. La prima volta che il nome dell’allora maggiore compare è nell’ottobre 2017, quando ha retto per un periodo il reparto operativo in attesa che un altro ufficiale venisse nominato per quell’incarico.

 

Di omicidi, in questo periodo di permanenza a Verona, Federico ne ha risolti parecchi. Da quello della lucciola Lioara Petronela Ujica, ammazzata in un campo in zona Boscomantico da un cliente occasionale a quello della collaboratrice domestica Khadija Benchieich ammazzata e fatta a pezzi dal suo convivente. Sempre lui a coordinare le indagini per l’omicidio del ristoratore di Valgatara, Luciano Castellani, titolare della trattoria dall’Agnella, ammazzato di botte durante una rapina. Sempre lui ha collaborato con i colleghi di San Bonifacio all'arresto di Salvatore Mirabile, accusato dell'omicidio della sorella Corradina Mirabile, nomade accoltellata al campo in località Albaron di San Bonifacio nel tentativo di sedare una lite e poi abbandonata agonizzante davanti all'ospedale Fracastoro dal marito Fortunato Bona. E sempre lui ad aver dato un’identità al cadavere fatto a pezzi durante lavori in un campo, e un movente per quello che si scoprì essere poi un omicidio, quello del povero mendicante nigeriano Peter Happy.

 

E ancora ha condotto le indagini per l’operazione “Maestrale” che ha documentato l’esistenza a Verona (tra il 2016 ed il 2018) di un gruppo criminale organizzato di origini pugliesi dedito alle estorsioni e al traffico di sostanze stupefacenti e nel mese di maggio 2019 sono state eseguite 19 ordinanze (tra i reati anche il 416 bis). Federico, tenente colonnello da oltre un anno, è un uomo di poche parole. Quando è arrivato a Verona ci sono voluti mesi prima di vederlo apparire ad una conferenza stampa, anche se le indagini le coordinava sempre lui. «Io preferisco lavorare senza apparire», ha sempre ripetuto come un mantra che ha disegnato la cifra di questo inquirente capace di coinvolgere la squadra dei suoi collaboratori, motivarli e spronarli dando l’esempio per primo. Da oggi, Federico è al comando del Reparto operativo di Brindisi. •

Alessandra Vaccari

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