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Ex Cardi, colpo di spugna Le tre torri non si faranno

L’ingresso dell’ex stabilimento Cardi a Chievo
L’ingresso dell’ex stabilimento Cardi a Chievo
L’ingresso dell’ex stabilimento Cardi a Chievo
L’ingresso dell’ex stabilimento Cardi a Chievo

Colpo di spugna sul progetto edilizio, fortemente contestato dai residenti, nell’area dell’ex Cardi, a Chievo, che prevedeva la costruzione di oltre 300 appartamenti, di cui tre torri da 18 piani ciascuna, alte circa 50 metri, che avrebbero portato almeno mezzo migliaio di nuovi abitanti nel quartiere, e circa 150 tra negozi e uffici. La Giunta ha infatti deciso di «dichiarare nullo e inefficace e, comunque, risolto», l’accordo stipulato il 27 settembre 2016 e il successivo del 19 luglio 2017. La cancellazione dell’intesa con la società titolare del progetto edificatorio, l’Immobiliare Berardi Srl, è stata resa possibile dal fatto che la polizza fideiussoria di un milione e 684mila euro che sarebbe stata stipulata con una filiale slovacca di una società con sede legale in Lussemburgo, è risultata inesistente. Quindi, si sottolinea a Palazzo Barbieri, è venuto a mancare un presupposto fondamentale nel procedimento urbanistico. Si legge infatti nella delibera di Giunta che su richiesta degli uffici comunali, la Colonnade Insurance Sa «ha confermato che la polizza non è autentica e che la compagnia non ha mai sottoscritto la stessa». E, inoltre, che l’Ivass, ente di vigilanza delle assicurazioni, «ha confermato che la polizza è contraffatta». L’Ivass, a tale proposito, aveva reso noto su Assinews.it già nel novembre 2016, che erano stati segnalati vari casi di polizze fideiussorie contraffatte che risultano emesse dalla rappresentanza in Slovacchia dell’impresa assicurativa lussemburghese, la quale, si legge, aveva comunicato «di non aver mai emesso in Italia polizze nel ramo cauzione». Alle contestazioni del Comune la società attuatrice del piano urbanistico aveva ribadito la legittimità del proprio operato. Tuttavia, nella delibera si evidenzia che «nel termine assegnato» di 30 giorni non è stata depositata alcuna polizza valida «in sostituzione di quella contraffatta». Il sindaco Federico Sboarina si dice soddisfatto per l’esito della vicenda. «Le torri da 18 piani», commenta, «avrebbero pesantemente modificato la prospettiva e l’orizzonte di una zona molto bella in riva all’Adige. Come amministratori abbiamo condiviso le critiche dei cittadini che hanno giudicato troppo invasivo l’intervento edificatorio». E il vicesindaco Luca Zanotto sottolinea che l’intervento edilizio «avrebbe comportato un carico pesantissimo sulla viabilità del quartiere». «Archiviata questa pratica, comincia una nuova fase», aggiunge l’assessore all’urbanistica Ilaria Segala, «e finalmente possiamo avviare una vera pianificazione». La revoca del discusso progetto all’ex Cardi per il capogruppo del Pd Federico Benini «è una buona notizia perché rende giustizia di un procedimento viziato da criticità che abbiamo contribuito a far emergere. E perché annulla un intervento pesantissimo, calato dall’alto nel corso di una precedente amministrazione formata in buona parte da esponenti della giunta attuale, a partire dal sindaco, al tempo assessore all’Ambiente, passando dal vicesindaco, all’epoca presidente della terza circoscrizione». Esulta anche Michele Bertucco di Verona e Sinistra in Comune che nelle scorse settimane aveva parlato di polizze molto sospette. «Non sono servite le ventilate querele da parte dei titolari nei miei confronti a nascondere le gravissime inadempienze. Grazie al nostro lavoro e a quello del comitato dei cittadini», rivendica l’esponente dell’opposizione, «abbiamo portato le prove inconfutabili che l’iter urbanistico era viziato da una fidejussione irregolare, più precisamente falsificata. E di fronte a tali prove la giunta non ha potuto fare a meno che prenderne atto e invalidare tutto il procedimento. Accertare che una impresa abbia le capacità e le carte in regola per mantenere fede agli impegni presi con il Comune», conclude Bertucco, «è necessario non solo a salvaguardare le risorse dei cittadini che siamo chiamati a gestire nel migliore dei modi, ma anche a preservare il territorio». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Enrico Santi

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