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Attentati incendiari

Camion incendiati
Indagini a tappeto
Rabbia dei pompieri

I camion incendiati in tangenziale (Dienne)
I camion incendiati in tangenziale (Dienne)
Incendio dei camion, il video dei VVF

Prosegue il lavoro degli investigatori della Mobile della questura di Verona sugli attacchi incendiari avvenuti nella notte tra il 10 e l’11 dicembre, a seguito dei quali 21 autocarri sono andati in fiamme.

I primo incendio si è verificato alle ore 1,40, tra via dell’Artigianato e via Olanda e ha interessato cinque autocarri di proprietà della ditta di autotrasporti «Kendy» di Verona. Il secondo, mezz'ora dopo, ha distrutto o danneggiato 16 mezzi dell'«AlfaTrasporti S.rl», la cui sede legale è a Verona. Gli autocarri in questione erano regolarmente parcheggiati nell’area di servizio «Esso Full Service Car» sulla tangenziale Sud. 

Roghi probabilmente collegati al caso d’incendio del 24 ottobre, sempre ai danni della «Alfa Trasporti»: in quella circostanza furono sette i camion avvolti dalle diamme.

 

 

LA RABBIA DEI VIGILI DEL FUOCO

 

«Non vogliamo diventare "vittime del dovere": sulla vicenda interviene anche il sindacato FP CGIL - Coordinamento Vigili del Fuoco di Verona.

Nella nota, a firma di Luca Cipriani e Andrea Residori, i vigili del fuoco, intervenuti a decine per domare i due incendi, ricordano che «sempre più spesso, attraverso la stampa locale, si sente parlare di incendi dolosi provocati, probabilmente, da soggetti affiliati a cosche mafiose». 

E, mentre c'è chi parla di guerra con le mafie, chiedono se «non si ritenga opportuno informare il personale operativo rispetto a tale problematica, anche in considerazione del fatto che l'utilizzo di sostanze accelleranti potrebbe amplificare il rischio collegato all'ordinaria attività di estinzione degli incendi.

Non ultimo, varrebbe la pena, a nostro parere, pianificare una azione di intelligence che coinvolga anche i Vigili del Fuoco nell'attività di rilevamento delle cause d'incendio.

Risulterà evidente a tutti che, se fosse vero quanto dichiarato dalla stampa, siamo di fronte ad un vero e proprio attacco malavitoso che obbliga tutte le istituzioni ad affrontare tale problematica con tutte le accortezze del caso, onde evitare di ampliare la retorica delle "vittime del dovere".

In tal senso, il silenzio non trova alcuna giustificazione, in particolar modo per chi è chiamato ad intervenire in tempi brevissimi per contenere i danni provocati da soggetti malavitosi.

In fin dei conti siamo di fronte ad una sfida, il bene contro il male. Ovviamente, tutti lavoreremo perché chi rappresenta il bene, cioè i Vigili del Fuoco, non cada vittima del male»

RI.VER.

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