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Autonomia, Salvini contro i 5 Stelle

Una giovane appassionata del «vaping» ieri in FieraMatteo Salvini, ministro dell’Interno e leader della Lega, e il consueto «rito» dei selfie FOTO MARCHIORIIl mercato delle sigarette elettroniche ha 1,5 milioni di consumatori
Una giovane appassionata del «vaping» ieri in FieraMatteo Salvini, ministro dell’Interno e leader della Lega, e il consueto «rito» dei selfie FOTO MARCHIORIIl mercato delle sigarette elettroniche ha 1,5 milioni di consumatori
Una giovane appassionata del «vaping» ieri in FieraMatteo Salvini, ministro dell’Interno e leader della Lega, e il consueto «rito» dei selfie FOTO MARCHIORIIl mercato delle sigarette elettroniche ha 1,5 milioni di consumatori
Una giovane appassionata del «vaping» ieri in FieraMatteo Salvini, ministro dell’Interno e leader della Lega, e il consueto «rito» dei selfie FOTO MARCHIORIIl mercato delle sigarette elettroniche ha 1,5 milioni di consumatori

«C’è una nave che vuole attraccare a Lampedusa... Svaperò qualcosa per rilassarmi». Matteo Salvini dal palco di Vapitaly, la rassegna internazionale del vaping e delle sigarette elettroniche, ironizza così sulla vicenda dei 47 migranti della Sea Watch. In mattinata, a Valeggio - dove aveva tenuto un comizio elettorale in ricordo del quale continua a indossare la felpa col nome del paese anche in Fiera - nonostante la disponibilità delle Chiese evangeliche ad accogliere i sopravvissuti dal naufragio, aveva messo in chiaro: «Sono andato a letto seguendo un barcone a Lampedusa, mi sono alzato stamattina ed è ancora lì, costi quel che costi questo barcone non attracca e questi immigrati non scendono perché altrimenti non esiste più la legge». Sempre in riva al Mincio aveva confidato di avere il telefonino «zeppo di messaggi di frati, suore, missionari, vescovi, cardinali» che gli scrivono di «tenere duro». Una risposta indiretta alle molte critiche nel mondo cattolico - da Enzo Bianchi della comunità di Bose al segretario di Stato del Vaticano Pietro Parolin - alle parole pronunciate dal leader leghista alla manifestazione sovranista di piazza Duomo. Impugnando un rosario Salvini aveva chiuso il suo intervento dicendosi sicuro che «la Madonna ci porterà alla vittoria». AL SUO ARRIVO in Fiera, il ministro dell’Interno, prima di sottoporsi al rito dei selfie con gli ammiratori che lo inseguono fra la nebbia prodotta da centinaia di amanti del vaping, si dice pronto a portare il discusso decreto sicurezza bis in Consiglio dei ministri. «Io domani sono a Roma», assicura, «e non vedo l’ora che il decreto diventi realtà perché c'è il contrasto ai camorristi, agli scafisti, agli spacciatori, ai teppisti di strada, spero quindi che nessuno abbia da ridire», aggiunge con un chiaro riferimento ad esponenti del Movimento 5 Stelle, secondo i quali «chi rispetta la legge del mare non deve essere multato». E non manca un attacco durissimo all’Alto commissariato dell’Onu per i diritti umani che chiede all’Italia di ritirare le direttive del Viminale sul salvataggio in mare e di interrompere l’iter di approvazione del decreto sicurezza bis poiché «mette a rischio i diritti umani dei migranti», «fomenta la xenofobia» e «viola le convenzioni internazionali». Affermazioni che per Salvini «fanno ridere, roba da “Scherzi a parte“». E taglia corto: «L’Onu è un organismo internazionale che costa miliardi di euro ai contribuenti, che ha come membri la Corea del Nord e la Turchia, regimi totalitari, e viene a fare la morale sui diritti umani all’Italia, a Salvini, per il decreto sicurezza». A Valeggio il leader del Carroccio, aveva usato un linguaggio più colorito: «Col piffero che il barcone attracca a Lampedusa». Prima di approdare in Fiera Salvini si era fatto precedere da una foto sui social con il cartello “maggiorvapore=minordanno“. E arrivato in città ha ribadito «da legislatore ho non il diritto, ma il dovere di incentivare ciò che fa meno male alla salute perché risparmio un sacco di soldi in sanità». IL DUELLO a distanza con i colleghi di governo del Movimento 5 Stelle, intanto, prosegue anche sul tema dell’autonomia. «La stanno tirando lunga, non so perché, essa fa bene all’Italia per cui non vedo il motivo di rimandare», esclama. E ribadisce: «Sull’autonomia noi siamo pronti da mesi. Il Veneto aspetta, la Lombardia aspetta, come l’Emilia-Romagna. Altre sette regioni italiane hanno chiesto più autonomia, efficienza, velocità, trasparenza. Ma i 5 Stelle la stanno tirando lunga e non capisco perché. Noi siamo pronti anche sulla flax tax, speriamo che siano solo rallentamenti da campagna elettorale, ma si deve fare, perché fa bene all’Italia», conclude. Ad accogliere il vicepremier in Fiera ci sono il presidente di Veronafiere Maurizio Danese e il presidente di Vapitaly Mosé Giacomello. Alla quinta edizione della rassegna partecipano 193 espositori, per quasi metà provenienti dall’estero. Il settore del vaping e delle sigarette elettroniche conta un giro d’affari di 800 milioni di euro, con oltre 10mila addetti, 2.500 rivendite autorizzate e un mercato di 1,5 milioni di consumatori. «Sono contento», sottolinea Salvini, «di aver ottenuto una sistema fiscale che ha salvato migliaia posti di lavoro, centinaia di aziende, migliaia di negozi». E a chi gli ricorda la campagna contro i negozi di cannabis light risponde: «Mi hanno fatto la guerra alcuni settori perché ho chiesto controlli nei negozi di canapa. Vale anche per i superalcolici: se uno vende a chi non dovrebbe vendere, quel negozio lo sigillo». • © RIPRODUZIONE RISERVATA

Enrico Santi

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