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Ancora grave la fidanzata che era con lui

La sorella del 34enne morto a Bardolino:
«Andrea stava vivendo un periodo felice»

Scarpin morto nello scontro a Bardolino
Scarpin morto nello scontro a Bardolino
Scarpin morto nello scontro a Bardolino
Scarpin morto nello scontro a Bardolino

«È successo adesso, che Andrea stava vivendo il momento più bello della sua vita. È successo adesso che il cerchio si era chiuso e tutto stava andando bene, finalmente, dopo una serie di cose non sempre positive».

 

Piange Silvia, la sorella di Andrea Scarpin, il trentaquattrenne, di San Massimo che lavorava per un’azienda di frutta e verdura al Mercato ortofrutticolo e nel tempo libero collaborava, più per passione che per altro, per commercializzare birre prodotte da un amici. Scarpin ha perduto la vita sabato pomeriggio, sulla Gardesana, che stava percorrendo assieme alla sua ragazza. Un amore, quello per Silvia Spezie, che abita in centro storico, nato di recente e che aveva reso felice Andrea.

 

A casa, l’ultimo a vederlo, sabato era stata la mamma: «Mio fratello era passato da casa a prendere alcune cose per andare dalla sua ragazza. L’ultima volta che ci siamo visti tutti insieme è stata la settimana scorsa, al compleanno di uno dei nipoti», aggiunge la sorella che ha lo stesso nome della fidanzata, con la voce che si spezza per il pianto. La vittima aveva anche un’altra sorella, Linda.

 

«Non appena i decreti lo hanno consentito ci siamo rivisti in famiglia», dice Silvia. I genitori di Andrea abitano in via Fusara. «Abbiamo saputo più dai giornali, che dalle forze dell’ordine», aggiunge la ragazza, «non abbiamo potuto vedere mio fratello, ci hanno detto che potremo farlo nelle prossime ore, quindi anche il funerale non è stato fissato. Mio fratello in questo momento era veramente tanto felice, per il lavoro, per questa ragazza. Speriamo che lei stia meglio, che ce la faccia». E poi il ricordo di Andrea: «Era una persona molto sportiva, aveva giocato a basket, amava tutti gli sport e poi era uno di compagnia, aveva tantissimi amici, ci hanno chiamato in tanti dopo aver saputo della disgrazia». 

 

L'articolo completo su L'Arena oggi in edicola

Alessandra Vaccari

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