Dina, ottantenne, sola al mondo, pensione minima, aveva faticosamente messo da parte 6mila euro con cui assicurarsi «un funerale e una sepoltura dignitosi». Ma quel gruzzoletto sul suo conto corrente è stato sufficiente a farle superare la soglia dell’«indigenza».
E a far scattare l’aumento dell’affitto per l’appartamentino popolare in cui abita da molto tempo. La legge, del 2017, introduce l'obbligo, per gli inquilini, di presentare all'ente gestore il modello Isee, comprendente non solo il reddito da lavoro o pensione, ma anche i beni mobili. Lo sforamento del tetto per l’accesso alle case popolari, fissato a 20mila euro annui di reddito Isee, fa scattare un aumento del canone d’affitto, o addirittura innesca la procedura di sfratto.