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Niente terzo partner

Agsm vota la fusione
con Vicenza
«Momento storico»

Niente terzo partner
La sede di Agsm
La sede di Agsm
La sede di Agsm
La sede di Agsm

Il consiglio di amministrazione di Agsm ha votato la fusione on la vicentina Aim, ma tramonta (per ora almeno) la fusione con un terzo partner industriale, ipotesi che fino a poco tempo fa sembrava la più probabile.

Per la «minifusione» sono arrivati gli ok di Lega (con Francesca Vanzo), Verona Domani (con Mirco Caliari) e di Enrico de Santis, in «quota» al sindaco Sboarina. Astenuti il presidente Finocchiaro e Stefania Sartori in quota all'opposizione. 

 

Si allontana dunque l’ipotesi di aggregazione con il colosso milanese A2A, per puntare quasi sicuramente su una gara. Manifestazioni d’interesse sono già pervenute dalla bolognese Hera (che in Veneto controlla già Acegas-Aps), dalla reggiana Iren e da Dolomiti-Alperia, che unisce le multitutility delle province autonome di Trento e di Bolzano e del comune di Merano.

 

«Si tratta di un momento di rilevanza storica perchè si porta a compimento un percorso a lungo ricercato», commenta Daniele Finocchiaro, presidente di Agsm, sottolineando che «l'operazione rappresenta un primo passo nella direzione giusta ossia verso un migliore e più efficace presidio industriale nell'area dei servizi pubblici di competenza delle due realta».

 

I COMMENTI

Per Bertucco, di Verona Civica «la fusione a due, con l'astensione dello stesso presidente Finocchiaro, è una chiara sconfitta per il Sindaco che fino a poche settimane fa dava per fatta l’operazione a 3, rassicurando che la maggioranza sarebbe stata compatta e che il percorso era ormai deciso».

Per La Paglia, Vallani e Benini del Pd veronese «il pronunciamento del cda Agsm a favore della mini fusione con Aim è forse un contentino che la maggioranza si è concessa per provare a salvare la faccia dal disastro totale. La verità però resta un’altra: ad oggi sono stati persi tre anni e circa 700 mila euro a causa della irragionevolezza del Sindaco, che non ha mai voluto fare neanche mezzo passo indietro per cercare di recuperare sul versante della condivisione delle scelte, e della litigiosità della maggioranza».

«La vicenda di Agsm è la fotografia migliore della nullità di questa amministrazione: tre anni di annunci magniloquenti che sfociano in un nulla di fatto, tre anni sprecati a rimanere immobili mentre l'intero settore dell'energia si muove e si trasforma rapidamente. Il grande progetto di aggregazione si scioglie come neve sotto il sole delle divisioni politiche della maggioranza», dice Tommaso Ferrari, consigliere comunale di Traguardi, «con partiti come la Lega interessati a proteggere più le proprie posizione di potere che il valore dell'azienda, e un Sindaco incapace di fare valere la propria strategia subendo lo smacco dell’astensione del presidente Finocchiaro, in dissenso con la linea del Comune».

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