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Sant’Eufemia gremita per i funerali dell’imprenditore

Addio a Lonardi
«Hai reso migliore
noi e la tua città»

Sant’Eufemia gremita per i funerali dell’imprenditore
Il padre Luigi bacia la bara del figlio Attilio Lonardi (MARCHIORI)
Il padre Luigi bacia la bara del figlio Attilio Lonardi (MARCHIORI)
Il funerale di Attilio Lonardi (Marchiori)

Un violino del 1818, suonato per anni dal padre Luigi e poi rimasto fermo per decenni. Attilio Lonardi lo aveva fatto restaurare di recente, sapeva quanto il papà ci tenesse. Ieri, le note di quel violino hanno accompagnato l’ultimo saluto all’imprenditore edile, vicepresidente di Ance Veneto e presidente di Edizioni Brescia Spa, società del gruppo Athesis che edita Bresciaoggi, scomparso sabato a 57 anni.

 

In una chiesa di Sant’Eufemia gremita, le parole dei figli Laura e Luigi, dei colleghi, degli amici più stretti, anche quelle del parroco, don Roberto Defanti, hanno voluto rendere omaggio a Lonardi, ricordando soprattutto questo suo attaccamento alla famiglia. «Solo un papà come te può lasciare un vuoto di queste dimensioni», ha detto dal pulpito la figlia Laura, che vive a Boston e frequenta un corso di matematica applicata alla finanza al Massachussets Institute of Technology. «Solo un papà incredibile come te», ha aggiunto, «ha potuto spingerci a inseguire i nostri sogni dall’altra parte del mondo, anche quando avevi più bisogno di noi. Ci hai dimostrato cosa vuol dire amare e mettere la nostra felicità davanti alla tua».

 

«Da quando due anni e mezzo fa», ha ricordato il figlio Luigi, che frequenta a Londra un master in economia, «abbiamo saputo della tua malattia, abbiamo visto in sogno questo momento un’infinità di volte. Tutto era vivido, reale, ma ogni volta ci svegliavamo con una sensazione di paura: come avremmo potuto descrivere una persona come te. Non esisteranno mai parole giuste per rendere quello che tu sei stato. Lasci un vuoto incolmabile, ma non te ne andrai mai del tutto. Ci hai reso persone migliori». 

Francesca Lorandi

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